Tag: bias cognitivi

WYSIATI: giudicare senza informazioni

La distorsione cognitiva più importante di tutte, ma sicuramente una delle meno conosciute, è il cosiddetto WYSIATI. Per capire di cosa si tratta è utile un esempio pratico. Se avete mai comprato una settimana enigmistica nella vostra vita, sicuramente conoscete il gioco “unisci i puntini”: un disegno che presenta dei punti sparsi e numerati che, unendoli con dei segmenti, creano una figura.…

Quello che non tutti sanno sui “dischi volanti”

Nell’immaginario comune, gli alieni vengono quasi quotidianamente a farci visita a bordo dei loro dischi volanti: praticamente tutte le testimonianze, gli avvistamenti, le foto e i video che circolano sul web e che costituiscono prove dell’esistenza di visitatori alieni sul nostro pianeta, rappresentano le astronavi aliene come dei dischi. Il che pare abbastanza strano, dal momento che nessuno dei mezzi volanti che…

8 frasi da evitare per non sembrare analfabeta funzionale

Cos’è l’analfabetismo funzionale? Si tratta di una locuzione coniata dall’UNESCO nel 1984 che definisce La condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità. UNESCO, 1984 Si tratta dunque di una forma di analfabetismo che non si limita…

Distorsioni cognitive: cosa sono e perché esistono

L’essere umano ha un solo obiettivo primordiale: sopravvivere. Per questo, la natura gli ha fornito degli strumenti per poter raggiungere quel risultato, ed in particolare uno: il cervello. Per poter sopravvivere, è necessario che l’essere umano impari a comprendere la realtà che ha intorno, riconoscendo i pericoli, distinguendo ciò che è commestibile da ciò che non lo è, imparando a individuare il…

Euristiche: le inferenze inconsce

Un esempio di euristica che ho trovato particolarmente affascinante attiene all’interpretazione visiva dei nostri occhi. Il nostro cervello, infatti, non si limita a prendere l’immagine così per come gli è trasferita dai nervi oculari, ma cerca di interpretarla, dandole un significato e andando, come dice GIGERENZER, “oltre l’informazione ricevuta”; per farlo, utilizza dei dati che il cervello ha già assimilato a priori…

Internet e la diffusione dell’antiscienza

Spesso mi sento dire che la “battaglia” contro i problemi socio culturali di cui mi occupo, come l’analfabetismo funzionale e l’effetto Dunning Kruger (che ci portano a credere a complotti, teorie antiscientifiche e fake news) sia completamente inutile o poco importante. Oggi cercherò di spiegarvi perché non lo sia. Premessa. Nel sentire comune questi fenomeni vengono ricondotti ad internet, individuato come “capro…

Distorsioni cognitive e teorie antiscientifiche

Secondo Michael Shermer, fondatore della Skeptic Society americana, il motivo per cui gli umani hanno una forte tendenza a credere a teorie antiscientifiche, credenze, complotti e altre circostanze completamente prive di un reale riscontro deriva da una dinamica che egli stesso definisce “schemismo”: la costante tendenza del nostro cervello primitivo a cercare di individuare schemi, correlazioni, rapporti causali agli accadimenti che osserva…

Distorsioni cognitive: il bias di conferma e il disinteresse alla verifica delle fonti

Socrate diceva che se alla fine di una discussione i due interlocutori non hanno cambiato di una virgola il loro pensiero, quella discussione è stata completamente inutile.La sua affermazione sembra una premonizione di quello che accade al giorno d’oggi: nessuno discute più per capire, ma solo per affermare le proprie ragioni. Fateci caso: quando c’è da interpretare un avvenimento si creano subito…