Una follower mi ha girato questo link, che presenta un’interrogazione parlamentare di Francesca Donato, Onorevole e parlamentare europeo della Lega, di fronte al Parlamento Europeo per chiedere la sospensione e la revoca della somministrazione dei vaccini Covid.

Come vedremo, l’interrogazione parlamentare di Francesca Donato presenta una serie di affermazioni errate, false e logicamente inconsistenti che pensare che sia stata davvero presentata al Parlamento Europeo mette i brividi.

Del resto, l’On. Donato non è nuova a sparate totalmente antiscientifiche e fondate su banali fake news riguardo al Covid; per chi volesse, avevo già analizzato un suo video sul mio canale YouTube:

Ma al di là di questo, verifichiamo i presupposti dell’interrogazione parlamentare di Francesca Donato.

Le segnalazioni avverse

L’Onorevole apre l’interrogazione parlando del fatto che i dati di Eudravigilance parlano ad oggi di 20 mila segnalazioni per decessi a seguito del vaccino e ben 700 mila reazioni avverse. Si apre quindi con la solita bufala alla quale l’Onorevole ha prontamente abboccato.

Per dimostrarlo, mi limito a fornirvi questo link di Facta che aveva già analizzato la questione a fine luglio, nel quale si legge tra l’altro che:

Come avevamo sottolineato in passato – e come avevano già spiegato i colleghi di Afp – i numeri forniti dal sistema EudraVigilance sono particolarmente approssimativi, dal momento che non si riferiscono ai singoli casi ma alle diverse segnalazioni di sospette reazioni avverse e che ogni decesso può dunque essere calcolato più di una volta se corrisponde a diverse reazioni avverse

Interrogazione parlamentare di Francesca Donato

Oltre a questo, come lo stesso sito di Eudravigilance specifica, si tratta di mere segnalazioni fornite dai pazienti che si limitano a raccogliere i dati dei decessi avvenuti dopo il vaccino, senza verificare alcuna correlazione. Il che significa che il dato non tiene minimamente conto della probabilità a priori, ossia del fatto che, ci piaccia o no, la gente muore già di suo. Se consideriamo che ad oggi sono state somministrate in Europa ben 542 milioni di dosi, 20 mila decessi costituiscono lo 0,004% di letalità, ossia 4 su 100 mila, mentre la mortalità standard in Europa è dell’1% circa.

Ma a parte questo, si tratta di dati non verificati. Infatti, è sufficiente leggere il Report AIFA italiano per scoprire che, su 500 e passa decessi segnalati, ad oggi ne risultano effettivamente correlati al vaccino ben 7.

Quanto alle segnalazioni (perché sempre di segnalazioni si tratta) relative agli effetti avversi, 700 mila su 542 milioni è lo 0,13%, ossia circa 1 su mille: un dato perfettamente in linea con tutti i farmaci mai prodotti nella storia umana ed in linea altresì con i risultati delle sperimentazioni dei vaccini, quindi non c’è nulla di nuovo o di inatteso.

Il vaccino non funziona contro le varianti

Ed ecco la seconda bufala. Come già spiegato da tutti alla nausea – me compreso analizzando i dati italiani, di Israele e islandesi – non è affatto vero che il vaccino non funziona contro le varianti. Al di là degli studi scientifici che stanno uscendo sull’efficacia nel contenere l’epidemia, come questo, l’On. dimentica di considerare che lo scopo principale del vaccino è quello di scongiurare ospedalizzazioni e decessi, e sono proprio i dati dei Paesi da lei citati a dimostrare che lo scopo è stato raggiunto.

Reazioni a lungo termine

L’interrogazione parlamentare di Francesca Donato parla poi anche del fatto che ad oggi sono ignoti gli effetti a lungo termine di una terapia a mrna, dato che non era mai stata sperimentata prima. Posto che le terapie a mrna le studiamo da 20 anni, e quindi non sono propriamente “nuove”, il vero problema è che l’mrna del vaccino si degrada nel corpo nel giro di 36-48 ore, quindi sarebbe da capire come possa arrecare danni sul lungo termine.

Le richieste dell’interrogazione parlamentare di Francesca Donato

Alla luce di queste considerazioni, come visto basate su incompetenza, fake news e dati male interpretati, l’On. Donato chiede:

La revoca dei vaccini

Geniale! Siamo nel pieno di una pandemia, tra l’altro con una variante il triplo più contagiosa di quelle precedenti, il cui rischio principale è il collasso degli ospedali. E noi cosa facciamo? Revochiamo la somministrazione dell’unico farmaco che ad oggi ha dimostrato di poter abbattere le ospedalizzazioni del 90%. Io sono personalmente sconvolto che un parlamentare europeo abbia il coraggio di formulare una simile richiesta che, se accettata, causerebbe un’ecatombe. Anche perché il suo stipendio lo pago anche io, e lo pagherebbero tutti quelli che, grazie alla sua idea geniale, finirebbero all’ospedale o morti per l’incapacità del sistema sanitario di fornire loro un aiuto grazie alla sua richiesta.

L’approvazione delle cure domiciliari

Anche l’On. Donato non ha afferrato la sostanziale differenza tra vaccino e terapia, e pretende di poter sostituire il primo con la seconda; senza capire che, se eliminassimo il vaccino, qualunque cura, efficace o meno, non sarebbe minimamente sufficiente perché le ospedalizzazioni salirebbero oltre la soglia e non ci sarebbe comunque posto per curare tutti.

Posto che, oltretutto, l’On. Donato parla di “terapie domiciliari dimostratesi efficaci” quando ad oggi l’unico studio randomizzato e controllato che sia mai stato fatto sulle terapie domiciliari lo trovate qui, e come potete vedere analizzandone la metodologia non dimostra affatto che le terapie domiciliari funzionino.

La ciliegina sulla torta è poi l’affermazione per cui l’ivermectina si sia dimostrata efficace per curare il Covid, quando terrei a precisare che l’ivermectina serve per sverminare i cavalli e che comunque ad oggi non esiste in tutto il sistema solare un solo studio che ne attesti l’efficacia.

Gli unici farmaci usati nella terapia domiciliare che hanno una qualche efficacia sono gli stessi che ha già autorizzato l’AIFA e che sono già inseriti nel protocollo di cure per il Covid.

Garantire sorveglianza attiva per i malati

Su questo punto invece posso anche essere d’accordo, ma non comprendo in che modo questa richiesta presuma necessariamente l’autorizzazione di terapie mai approvate per assenza di prove e la revoca di un vaccino approvato perché dimostratosi efficace.

Interrogazione parlamentare di Francesca Donato: conclusioni

Insomma. Io resto perplesso, se non del tutto esterrefatto, di fronte al fatto che un parlamentare europeo, pagato dalle nostre tasse, possa far perdere tempo al Parlamento Europeo ad analizzare una richiesta che non solo si basa su banali fake news e su una lettura solo superficiale, quando non errata, dei dati oggettivi, ma che avrebbe l’unica conseguenza di scatenare una carneficina, il collasso degli ospedali, danni economici enormi e chissà cos’altro, dato che ci troveremo a curare i pazienti con cure che non hanno alcuna prova della loro efficacia.

Forse chiederei al parlamento europeo di valutare meglio i possibili danni a lungo termine dati dalla presenza dell’On. Donato nel nostro parlamento europeo…

Come molti giustamente fanno notare, la lotta ai disinformatori rischia di restare senza alcuna efficacia se è la classe politica la prima a supportare e diffondere le loro pericolose fesserie.

P.T.