La principale preoccupazione della popolazione riguardo la possibile fuoriuscita dalla pandemia è ad oggi questa: il vaccino funziona contro la variante delta? Si tratta di una preoccupazione ragionevole e sensata, dal momento che la variante deltane avevo già parlato qui – si è dimostrata estremamente più contagiosa delle altre al punto da aver ormai sostituito la variante Alpha ed essere quindi la principale variante in circolazione.

Per questo, se il vaccino si dimostrasse inefficace contro questa variante, il rischio sarebbe chiaramente il ritorno ad una crescita esponenziale dei casi che vanificherebbe tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per fermare l’epidemia.

In effetti, per quanto i dati attestino che il vaccino è certamente efficace nel ridurre sensibilmente ospedalizzazioni e decessi – qui l’ultimo Report dell’ISS, datato 28 luglio – lo stesso non sembra potersi dire per l’infezione, dato che si sta assistendo un po’ ovunque ad un nuovo aumento dei casi (ai quali però, come detto, non corrisponde un parallelo aumento di terapie intensive e decessi) che potrebbe frustrare la fuoriuscita dalla pandemia.

Ma per capire davvero se il vaccino funziona contro la variante Delta è necessario, come sempre, valutare cosa dicano gli studi che sono stati condotti sul tema. In proposito, proprio di recente è uscito uno studio, pubblicato sul New England Journal of Medicinequi il link – che vale la pena citare e analizzare.

Lo studio sul vaccino e la variante Delta

Senza entrare nei dettagli metodologici, per i quali rimando direttamente al paper, lo studio in questione ha valutato l’efficacia del vaccino Pfizer e del vaccino Astrazeneca rispettivamente nei confronti della variante Alpha e della variante Delta, sia dopo la prima dose che dopo la seconda.

Il vaccino funziona contro la variante delta

Se a seguito della prima dose in effetti l’efficacia di entrambi i vaccini è risultata sensibilmente inferiore verso la variante delta rispetto alla variante alpha (circa il 30.7% contro il 48.7%), a seguito della seconda dose questa differenza si è notevolmente affievolita, dimostrando un’efficacia di Pfizer contro la variante delta dell’88%, rispetto al 93% contro la variante alpha, e del 67% sulla variante delta per Astrazeneca, contro il 74,5% sulla variante alpha.

Il vaccino funziona contro la variante delta

Il vaccino funziona contro la variante delta, quindi, meno che contro la variante alpha, ma di percentuali non molto diverse tra loro.

Il fatto che il vaccino funzioni contro la variante delta nell’88% dei casi è forse una delle spiegazioni che giustifica il recente aumento dei contagi, che resta comunque più contenuto delle ondate precedenti, in quanto tale variante, oltre ad essere contagiosa quasi tre volte la variante alpha, è anche leggermente più capace di eludere la risposta immunitaria indotta dai vaccini attualmente disponibili. Più capace, ma non abbastanza da rendere la campagna vaccinale inutile o inefficace; anche perché, lo ricordiamo ancora, il principale scopo del vaccino è quello di abbattere ospedalizzazioni e decessi, cosa che sta riuscendo a fare alla grande, come emerge proprio dai Report dell’ISS (qui sotto la tabella che rapporta ospedalizzazioni e decessi tra vaccinati e non vaccinati).

Ma soprattutto, questa notizia fa molto ben sperare in termini di contenimento dell’epidemia sul medio termine, poiché sono dati che ci spingono, ancora una volta, a cercare di vaccinare il più possibile, per raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’anno e comunque prima che la circolazione del virus possa produrre nuove varianti capaci di eludere l’immunizzazione indotta dal vaccino.

P.T.