
“Ormai le sentenze che confermano il Green Pass non si contano più“: anche il ricorso dei Professori è stato respinto dal TAR del Lazio.
Si tratta di alcuni insegnanti dell’AIEF, Associazione Insegnanti e Formatori, che erano stati sospesi dal lavoro, senza stipendio, per aver rifiutato il vaccino. Avevano quindi presentato ricorso lamentando l’illegittimità della misura e la limitazione delle libertà causata dall’onere di dover sottoporsi a un tampone a pagamento per poter lavorare. Per questo, chiedevano la sospensione cautelare del provvedimento.
La stessa solfa, insomma, delle altre cause già analizzate nelle scorse settimane, di cui vi lascio una completa rassegna alla fine dell’articolo.
La decisione del TAR Lazio
Anche questa volta, il TAR Lazio, in linea con tutta la giustizia amministrativa che si è pronunciata sull’argomento – non esiste infatti ad oggi una sola sentenza che accolga tali ricorsi -, ha bocciato un nuovo ricorso contro il Green Pass, fornendoci anche nuovi elementi su cui ragionare.
Anche il ricorso dei professori è stato respinto, infatti, perché la sospensione senza retribuzione in caso di mancata vaccinazione non solo non viola alcun diritto, ma è sancita espressamente dalla legge, e quindi da una norma imperativa.
Quanto invece alla circostanza che l’onere di pagare il tampone costituisca una limitazione della libertà, il TAR ha fatto presente che, al più, costituisce un “danno patrimoniale” e non certo una violazione delle libertà costituzionali.
Inoltre, le doglianze sull’illegittimità delle misure connesse col Green Pass sono state escluse in quanto le stesse deriverebbero direttamente da un Regolamento Europeo – il 953/2021, che avevo analizzato in questo articolo – e si tratta pertanto di una misura:
“non eludibile, anche per ciò che attiene la loro decorrenza temporale, e che mira a preservare la salute pubblica in ambito sovranazionale”
TAR Lazio, 7 ottobre 2021
Niente sospensione cautelare della misura, niente incostituzionalità, niente illegittimità, niente contrarietà alle norme europee, niente violazioni delle libertà, insomma. E così anche il ricorso dei professori è stato respinto.
Avanti il prossimo.
(Anche oggi, la dittatura sanitaria la svelate domani…)
Rassegna delle sentenze fino ad oggi
Accanto a questa, ricordiamo le altre sentenze che negano l’esistenza di una dittatura sanitaria:
- Una pronuncia cautelare della CEDU del 25 agosto 2021 che esclude danni dalla somministrazione del vaccino;
- 2 decreti monocratici del TAR Lazio di inizio settembre 2021 che dichiarano legittimo il Green Pass;
- una pronuncia del TAR Sardegna del 15 settembre 2021 che respinge il ricorso di 170 sanitari no vax;
- una pronuncia del TAR Friuli Venezia Giulia del 10 settembre 2021 che respinge il ricorso di due sanitari sospesi da lavoro perché non vaccinati;
- L’ormai celebre sentenza del Tribunale di Milano del 15 settembre 2021 citata dall’avv. Sandri che, a dispetto di quanto da lui affermato, conferma pienamente la legittimità della sospensione di un sanitario non vaccinato,
- L’altrettanto celebre sentenza della Corte Costituzionale del 22 settembre 2021, che ha dichiarato legittimi i DPCM, e della quale però non ci sono ancora le motivazioni quindi mi riservo l’analisi appena disponibili;
- Una ordinanza del Consiglio di Stato del 16 settembre 2021, che ha bocciato il ricorso dell’avv. Scifo;
- Una ordinanza del TAR Lazio che ha visto soccombente il Dott. Mariano Amici.