Tag: bias di conferma

L’effetto semplificazione: rendere le cose semplici per riuscire a interpretarle

L’effetto semplificazione non è altro che la tendenza del cervello a rendere le cose semplici per riuscire a interpretarle e si tratta di una prassi pressoché quotidiana per ognuno di noi. E’ pertanto un comunissimo bias cognitivo. Infatti, il nostro Sistema 1 agisce intuitivamente per cercare di dare risposte semplici alla realtà che lo circonda attraverso le “euristiche”. Abbiamo anche visto che…

Il cervello cerca riferimenti ai quali ancorare le proprie stime: cos’è l’effetto ancoraggio

Una distorsione cognitiva molto diffusa ma troppo poco conosciuta è l’effetto ancoraggio, con il quale Il cervello cerca riferimenti a cui ancorare le proprie stime su ciò che deve interpretare. Per “ancoraggio” si intende la tendenza del nostro cervello, nell’esprimere giudizi sulla base di informazioni incerte o ambigue, a utilizzare dei punti di riferimento ai quali “ancorare” le proprie stime. Proprio in funzione…

Il Bias di Conferma: Perchè si Crede Solo a Ciò in cui si Vuole Credere

Una delle principali distorsioni cognitive del nostro cervello, che incide profondamente sul nostro approccio metodologico, è il bias di conferma. Come ho già specificato negli scorsi articoli, il nostro cervello primordiale rifiuta il caos ed ha anzi bisogno di appigli e certezze per districarsi nella complessa realtà che lo circonda, per poterla interpretare e prevedere. Per questo, per il cervello gli schemi…

WYSIATI: giudicare senza informazioni

La distorsione cognitiva più importante di tutte, ma sicuramente una delle meno conosciute, è il cosiddetto WYSIATI. Per capire di cosa si tratta è utile un esempio pratico. Se avete mai comprato una settimana enigmistica nella vostra vita, sicuramente conoscete il gioco “unisci i puntini”: un disegno che presenta dei punti sparsi e numerati che, unendoli con dei segmenti, creano una figura.…

Distorsioni cognitive: il bias di conferma e il disinteresse alla verifica delle fonti

Socrate diceva che se alla fine di una discussione i due interlocutori non hanno cambiato di una virgola il loro pensiero, quella discussione è stata completamente inutile.La sua affermazione sembra una premonizione di quello che accade al giorno d’oggi: nessuno discute più per capire, ma solo per affermare le proprie ragioni. Fateci caso: quando c’è da interpretare un avvenimento si creano subito…