Parte VII di VIII

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Oggi analizzeremo una nuova dinamica sulla manipolazione dell’opinione pubblica, prendendo come esempio un fatto politico legato alla Lega. L’esempio riguarda l’enorme bagarre creata dalla proposta di modifica della legge sullo Ius Soli. Ve la ricordate?

Il contesto politico

La legge dello Ius Soli è stata una proposta di modifica della normativa vigente in tema di concessione della cittadinanza ai figli degli stranieri. Essa era frutto di un’iniziativa popolare del 2011 ed è stata posta all’ordine del giorno della Camera e del Senato nel 2017 dal Governo Renzi.

Tale legge è stata, come ricorderete, fortemente contestata dalla destra e in particolare dalla Lega, che ha anzi sfruttato questa questione come “cavallo di battaglia” nella corsa elettorale.

Il contenuto della legge sullo Ius Soli

Ma cosa comportava questa modifica? Molto brevemente: la legge vigente prescrive che per l’ottenimento della cittadinanza italiana sia necessario nascere sul suolo italiano e viverci ininterrottamente fino al compimento della maggiore età. In presenza di questi requisiti il soggetto, una volta maggiorenne, potrà chiedere di avere la cittadinanza.

La nuova proposta, invece, prescriveva che se questi soggetti, oltre a nascere e vivere in Italia come già per la legge vigente, avevano almeno uno dei due genitori con un regolare permesso di soggiorno definitivo, un lavoro regolare in Italia e un reddito, senza precedenti penali e una residenza stabile da almeno 5 anni – cioè da quando ha il permesso di soggiorno (per ottenerlo in italia servono circa altri 5 anni) –, avrebbero potuto ottenere la cittadinanza, su richiesta dei genitori, anche prima di raggiungere la maggiore età.

Si tratta dunque di una modifica di carattere burocratico che non incide né va a toccare gli interessi della popolazione italiana per Ius Sanguinis. Si limita invece a risolvere un problema logistico per quelle famiglie straniere che vivono e lavorano stabilmente in Italia da anni e che, pur potendo già oggi far ottenere la cittadinanza ai loro figli, devono tuttavia aspettare 18 anni, con tutti i relativi intoppi burocratici del caso. Pensate al caso in cui la scuola dei loro figli minorenni organizzi una gita all’estero e questi non abbiano i documenti italiani, ad esempio.

Sfruttare l’ignoranza della legge per traviarne il senso

Tuttavia, il 99% degli italiani non ha mai letto il testo di legge – pure ricavabile facilmente sul sito della Camera dei Deputati –, né conosce la normativa vigente, e quindi non ha alcuna idea di ciò che effettivamente la legge affermi o vada a modificare; e allora, sfruttando l’ignoranza e la pigrizia degli elettori, ecco come una legge possa essere storpiata attraverso i media e i social per darne una versione falsata e scatenare l’opinione pubblica, puntando su temi sensibili che in realtà nulla hanno a che fare con essa.

Come avrete certamente intuito, il politico di riferimento questa volta è Matteo Salvini, leader della Lega, che fa larghissimo uso dei suoi account social a fini politici ed elettorali.

Usando proprio la proposta di legge sullo Ius Soli, Salvini è riuscito a condizionare enormemente l’opinione pubblica sul Governo, puntando proprio su quelle istanze irrazionali di cui parlava anche Platone attraverso una chiara opera di mistificazione della realtà. A costui, come stiamo per vedere, è bastato creare nella mente e negli animi delle persone un’associazione mentale tra questa legge e il problema dell’immigrazione clandestina (molto sentito dalla gente) per scatenare l’opinione pubblica ad opporsi alla stessa senza neanche averla letta.

Ho raccolto una serie di suoi post esemplificativi (ma ne ha fatti a centinaia in quel periodo) per mostrarvi le principali tecniche utilizzate per operare questa mistificazione.

False ricostruzioni per screditare la legge

Salvini e Ius Soli

In questo post Salvini crea un’associazione di idee completamente falsa, alterando i dati: afferma che la legge è voluta dalla sinistra (che chiama “kompagni” con chiaro riferimento al comunismo, scatenando associazioni negative del lettore) quando in realtà, come visto, è stata una proposta di legge popolare; ma soprattutto, sottolinea che la legge intende“REGALARE la cittadinanza agli immigrati clandestini”, cosa assolutamente non vera dato che lo ius soli riguarda i figli di chi risiede e lavora qui regolarmente da almeno 5 anni (il che significa, burocraticamente, che è qui in Italia da almeno 10 anni). Questa assimilazione, pur falsa, crea un’associazione di idee negativa che spinge la popolazione a rifiutare la legge per delle conseguenze che, in realtà, non ha affatto.

Associazioni visive

Salvini e Ius Soli

In questo secondo post, invece, oltre all’associazione tra immigrazione e nuova legge (che come detto non riguarda chi arriva e non vuole integrarsi, ma chi risiede qui da almeno 10 anni), sono le associazioni visive ad avere maggior importanza.

Come visto, si parla di Ius Soli e Salvini abilmente inserisce nel suo post una foto che ritrae degli immigrati su un barcone. In questo modo induce il lettore ad associare la legge all’ondata migratoria, nonostante i clandestini giunti sulle nostre coste, come spiegato, non hanno alcuna possibilità di usufruire dei benefici della legge in questione.

Si tratta di un trucco molto efficace, perché il nostro cervello, una volta assimilato un concetto, inizierà ad usarlo come parametro delle sue valutazioni e sarà molto difficile fargli capire che si tratta di un’associazione sbagliata. Questo per via di quella distorsione cognitiva conosciuta come ancoraggio. Non è insomma importante che il concetto sia vero, è importante che il cervello lo recepisca come tale.

Associazioni concettuali

Salvini e Ius Soli

Stesso discorso per quest’altro post, nel quale Salvini mette insieme due hashtag (“#noiussoli e #stopinvasione) che creano nel lettore una associazione di idee che li induce a formulare una correlazione tra i due concetti che tuttavia è inesistente. Inoltre, Salvini spinge sull’associazione negativa per cui l’avversario politico proteggerebbe gli stranieri ignorando gli italiani, mettendolo in cattiva luce e suscitando rabbia nel lettore.

Polarizzazione

Salvini e Ius Soli

Infine, quest’altro post l’ho scelto per indicare un’altra strategia molto utilizzata: il coinvolgimento degli utenti ai fini della polarizzazione. Salvini chiede infatti “aiuto” ai suoi seguaci per fermare le manovre politiche della sinistra; così facendo dà loro importanza e li fa sentire parte di una battaglia politica. Notate peraltro come utilizzi la prima persona plurale per identificarsi e parificarsi ad essi, sottolineando il concetto con l’ultima frase “insieme si vince!“.

Questo sistema, già visto anche per gli altri esempi, favorisce la tendenza dei cittadini a prendere una posizione tra due alternative in netta contrapposizione tra loro; si induce infatti a vedere solo due scelte: o con me, o contro di me. laddove “contro di me” è paragonato al sostegno ai “governi dell’invasione”.

Connotando negativamente l’alternativa avversa, si crea in automatico nel nostro cervello una correlazione positiva tra Salvini e il bene del Paese, spingendo la gente a prendere la sua parte. E questo, si ripete, a prescindere da cosa effettivamente dica la legge oggetto del dibattito.

L’efficacia della propaganda della vicenda Salvini e Ius Soli

Il risultato di questa campagna denigratoria tra Salvini e Ius Soli, durata per mesi e palesemente falsa dato che la legge non concede la cittadinanza ai clandestini né è in alcun modo correlata agli stranieri che soggiornano irregolarmente sul suolo del nostro Paese, è stata un’enorme mobilitazione cittadina contro la legge, fatta di campagne sui social, manifestazioni pubbliche, sit in e dibattiti aggressivi nei programmi televisivi di attualità.

Come detto, Salvini ha letteralmente bombardato i social di post di questo tipo per l’intera durata della bagarre verificatasi durante la discussione sulla legge; in questo modo, ha sfruttato un altro principio ben conosciuto dai pionieri della propaganda come Joseph Gobbels: ripetere una bugia all’infinito finisce per trasformarla in verità. Il continuo e persistente collegamento tra Ius Soli e clandestini ha prodotto una schema nel cervello di molti di noi, inducendoci a ritenerlo vero anche di fronte alle prove del contrario. 

Leggendo infatti i dati dei sondaggi proposti tra il 2011 e il 2017, si nota come la campagna di Salvini sia stata capace di spostare oltre 10 milioni di voti: nel 2011, quando cioè la campagna di associazione mentale tra lo Ius Soli e l’immigrazione clandestina non era ancora stata fatta e dunque l’opinione pubblica era sostanzialmente indifferente alla questione, i favorevoli alla legge erano il 71% degli italiani; nel 2017, invece, la percentuale dei favorevoli è crollata al 44%.

Cancellare lo spirito critico della popolazione

In questo modo, Salvini è riuscito a bloccare l’approvazione della legge, a screditare il Governo e a guadagnare un buon numero di voti grazie agli sforzi profusi per scongiurare un rischio completamente inesistente – la concessione della cittadinanza ai clandestini –, ma sentito in maniera irrazionale dai cittadini proprio grazie alla sua manovra falsificatoria, che ha alterato completamente la realtà.

E dire che sarebbe bastato andare sul sito della Camera dei Deputati per leggere la legge e comprendere l’inganno; ma anche in questo caso, sono le distorsioni cognitive a dar man forte al politico di turno: il bias di conferma ci spinge infatti ad accettare come verità qualunque affermazione, anche non verificata, purché sia in linea con i nostri pregiudizi acquisiti. E la politica lo sa bene, e sfrutta questa dinamica a suo vantaggio.

P.T.