Come si sta leggendo su numerose testate, la Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass. In effetti, stanno uscendo diverse sentenze dei Tribunali regionali spagnoli che annullano i provvedimenti governativi in tema di Green Pass – sono ad oggi uscite almeno tre sentenze: una del Tribunale della Cantabria, una del Tribunale dell’Andalusia e una, l’ultima, del Tribunale della Galizia – e che di fatto hanno impedito alla Spagna intera di applicare il passaporto Covid nel territorio.

La questione è stata citata e in alcuni casi storpiata, pur essendo una notizia vera. Mi è quindi sembrato il caso di entrare un minimo nel dettaglio della questione per capire meglio cosa sia successo e sulla base di cosa i Tribunali spagnoli avrebbero adottato una simile decisione. Insomma: capire meglio se e come la Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass.

Il contesto giuridico

Cominciamo ad inquadrare meglio la questione sul piano giuridico. Come sappiamo, l’Unione Europea ha emanato il Regolamento 953/21che avevo già analizzato qui – lasciando agli Stati membri la scelta sulle modalità da adottare nei propri territori per l’applicazione del Green Pass, nel rispetto dei criteri e dei limiti stabiliti dal Regolamento.

Laddove Paesi come l’Italia hanno scelto di intervenire con una normativa unitaria su livello nazionale – qui un approfondimento -, la Spagna ha preferito affidare alle singole Regioni le modalità di applicazione del passaporto Covid, senza imporre una normativa unitaria dall’alto.

Le diverse Regioni si sono quindi mosse in maniera diversa, tant’è che come vedremo le sentenze che analizzeremo “bocciano” il Green Pass per motivazioni sensibilmente diverse tra loro.

Andiamo allora con ordine. Per analizzare la questione prenderò come riferimento un articolo di ByoBlu che riassume globalmente la questione, anche per approfittarne per fare un po’ di fact checking dato che, come vedremo, la testata in questione, pur riportando fonti e spiegazioni dettagliate, in parte ha manipolato la questione come è solita fare. Sarà cioè un modo per illustrare come anche diffondendo una notizia vera sia possibile travisarne in parte il senso, alterando la percezione del lettore di ciò che è accaduto e delle possibili sue conseguenze.

Le dichiarazioni del Ministero della salute spagnola

Innanzitutto, l’articolo di ByoBlu esordisce riportando le parole del Ministro della Salute spagnola Carolina Darias, che si sarebbe espressa in maniera negativa sul Green Pass. Il Ministro avrebbe infatti dichiarato che:

“La priorità del Governo in questo momento è vaccinare per offrire le stesse opportunità a tutti i cittadini”

Carolina Darias
Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass

In realtà, andando a leggere l’articolo originario, linkato dallo stesso ByoBlu, si scopre che il Ministro ha fatto davvero questa dichiarazione, ma in tutt’altro contesto: la questione ruotava intorno ad una petizione firmata da alcune comunità autonome con la quale si chiedeva al Governo spagnolo di applicare il Green Pass come misura generalizzata a tutto il Paese. Rispetto a ciò, il Ministro avrebbe appunto risposto che la priorità del Governo è quella di vaccinare tutti, motivo per cui la questione del Green Pass deve essere invece affidata alle singole comunità autonome, dato che, si legge proprio nell’articolo originario:

“las comunidades autónomas tienen competencias para requerir este tipo de documentación u otra

Carolina Darias

Il Ministro non ha quindi mai espresso un giudizio negativo sul Green Pass, ma ha solo detto che della questione devono occuparsi le singole regioni e non lo Stato centrale, che deve invece concentrarsi sulla campagna vaccinale. Cosa che, in effetti, è stata fatta, come precisato in premessa.

L’articolo di ByoBlu parte dunque con una notizia distorta, per indirizzare l’approccio del lettore alla notizia vera e propria. Andiamo quindi ad analizzare le singole sentenze sulla base delle quali la Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass.

La sentenza del Tribunale Andaluso

Sempre l’articolo di ByoBlu cita la sentenza del Tribunale andaluso, e in questo caso riporta correttamente le deduzioni della Corte. Tuttavia, omette un passaggio che ci permette di valutare la decisione più nel suo complesso, in parte contraddicendo le tesi di chi, anche qui in Italia, continua a sostenere che il Green Pass sarebbe illegittimo perché viola i diritti fondamentali come la libertà personale e la libertà di circolazione, dimostrando così una presunta “dittatura sanitaria”.

Per capire come in realtà la sentenza in questione neghi tale ricostruzione è sufficiente un breve inquadramento giuridico della questione. Come si può leggere meglio da questo articolo spagnolo – anch’esso linkato proprio da ByoBlu – in Spagna, un provvedimento emergenziale volto a limitare i diritti della persona deve rispettare 3 requisiti:

  • proporzionalità: ossia deve contemperare adeguatamente i limiti imposti con i beni giuridici protetti (in questo caso diritto alla vita e alla salute);
  • idoneità: la limitazione deve essere effettivamente idonea a raggiungere lo scopo di tutelare i beni protetti dall’ordinamento;
  • necessità: ossia la limitazione deve essere davvero essenziale per poter tutelare quei beni giuridici.

Leggendo le motivazioni del Tribunale andaluso, quello che emerge è che il provvedimento recante le disposizioni sul Green Passa adottato in Andalusia viola i tre requisiti in quanto:

“non è idonea o proporzionata al raggiungimento dello scopo perseguito, cioè la tutela della vita, della salute e dell’integrità fisica, nella misura in cui, lungi dall’evitare il contagio all’interno del luoghi di intrattenimento, può invece renderlo possibile, motivo per cui non può essere ratificato da quest’Aula”

Inoltre, la stessa Corte afferma che il provvedimento non sarebbe nemmeno necessario, in quanto la situazione epidemiologica della regione, in quel preciso momento, non sarebbe così grave da giustificare tali limitazioni.

Tutto ciò è stato ben spiegato da ByoBlu; tuttavia, la testata omette di citare un altro passaggio della sentenza, nel quale si afferma espressamente che le misure in questione non intaccano in maniera grave i diritti fondamentali, e cioè non ledono il diritto alla privacy perché:

“il mero accreditamento di essere stato vaccinato o di aver subito la malattia non sembra condizionare in ogni modo il diritto alla riservatezza personale”.

D’altro canto, sempre secondo la Corte la misura potrebbe apparire discriminatoria in quanto non appare equo imporre il possesso di un certificato in una situazione, come quella spagnola, in cui gran parte della popolazione non ha ancora avuto accesso al vaccino. La discriminazione, secondo i giudici, deriverebbe dunque non dalla limitazione in sé, ma dal fatto che sarebbe imposta in un momento in cui, per cause non imputabili ai cittadini ma al Governo, la campagna vaccinale è molto indietro.

Pare evidente che questa doglianza ha ben poco a che fare con le accuse di “dittatura sanitaria” paventate da alcuni (ByoBlu compresa) o con presunte incostituzionalità delle misure prese, come avevo già avuto modo di trattare, proprio per il caso spagnolo, in questo articolo.

In definitiva, il motivo per cui la normativa sul Green Pass sarebbe stata dichiarata illegittima verte essenzialmente sul fatto che: a) l’aver ricevuto il vaccino non assicura al 100% di non essere infetti e quindi non poter contagiare; b) l’avere un test negativo si limita ad attestare di non avere il virus, ma non di essere già immunizzato e quindi non poter essere contagiato; c) non sussisterebbero evidenze certe del fatto che la stragrande maggioranza dei contagi avvenga nei locali notturni e nei bar (luoghi colpiti dalla misura in Andalusia).

In sostanza, la Corte lamenta che la misura non sarebbe idonea ed adeguata allo scopo di limitare i contagi, poiché non vi è certezza scientifica che tali limitazioni possano effettivamente fermare l’epidemia.

Queste considerazioni, però, ci portano ad ampliare il ragionamento ad una questione che ByoBlu omette del tutto: l’articolo si conclude facendo notare come la Spagna si sia mossa contro le misure illegittime e inutili, mentre l’Italia no. ByoBlu però omette di considerare che le affermazioni del Tribunale andaluso hanno conseguenze ben diverse: il Tribunale infatti afferma che il Green Pass non sarebbe idoneo a contenere i contagi ed è per questo che sarebbe illegittimo, non perché violerebbe le libertà dei cittadini. Di conseguenza, se il possesso di un certificato vaccinale o un test negativo non assicurano la limitazione dei contagi, figuriamoci quanto potrebbe assicurarlo un “liberi tutti”.

Pertanto, la conseguenza di tale sentenza è che non vi sia altra strada al momento per fermare i contagi che la quarantena e il coprifuoco.

Che tale conseguenza non sia solo la mia opinione personale è peraltro confermata dal fatto che lo stesso Tribunale andaluso aveva già, proprio di recente, ratificato misure limitative degli spostamenti in ben 8 municipi della regione, come si legge in questo articolo. Il Tribunale ha infatti approvato le misure restrittive imposte dalla regione ad 8 municipi sul presupposto che le stesse si sono rivelate

“essenziali per garantire la salute pubblica dei residenti del comune, debellando l’alto rischio di contagio imminente soprattutto nella popolazione giovane che altrimenti esisterebbe, e con portata temporanea della durata di sette giorni di calendario, e rivedibile qualora l’evoluzione della situazione epidemiologica lo richieda, qualora sussistano le circostanze che ne motivano l’approvazione”

E che peraltro,

“una volta che la necessità, l’adeguatezza e la proporzionalità delle misure che si sono dimostrate efficaci in altri comuni della comunità che hanno abbassato la loro incidenza con detto vincolo ed escluso altri meno gravosi, dovrebbe prevalere il diritto alla salute prima dell’alto potere di contagio e del grave rischio per la salute pubblica dei cittadini”

Come vedete, lo stesso Tribunale ha giudicato non adeguate, idonee e proporzionate le disposizioni sul Green Pass per i motivi citati, mentre ha considerato perfettamente in linea con quei requisiti altre misure più restrittive come quarantena e coprifuoco. Chiara prova che il problema, qui, non sono i diritti e le libertà ma solo l’efficacia della misura. Questo ByoBlu si è guardato bene dal dirlo, ovviamente…

La sentenza del Tribunale di Galizia

Sul fatto che la Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass, un discorso molto diverso deve invece farsi per la sentenza del Tribunale Galiziano. Mentre ByoBlu sul punto si limita ad accennare al fatto che anche in quella regione il Green Pass è stato annullato, lasciando presumere che le motivazioni fossero le stesse, in realtà per la Galizia l’illegittimità è stata dichiarata per un vizio di procedura.

Come si può leggere in questo articolo, nell’ordinamento Spagnolo – diversamente che nel nostro – le misure che limitano i diritti individuali devono essere previamente sottoposte all’autorità giudiziaria per l’approvazione. Ciò, nel caso della Galizia, non è accaduto, rendendo il provvedimento non tanto illegittimo quanto del tutto inesistente o, meglio, “privo di vigenza” proprio in quanto non ha seguito le procedure richieste per essere approvato. Si legge infatti nella notizia che:

“Il tribunale regionale spiega che ha adottato questa risoluzione in seguito a irregolarità di procedura da parte del governo della Galizia, che, secondo i giudici, non ha sottoposto correttamente alla valutazione dell’autorità giudiziaria l’ordinanza del 22 luglio scorso in cui introduceva il green pass obbligatorio in zone ad alto rischio di contagio.    L’ok del tribunale era requisito indispensabile in quanto si tratta di una misura limitativa di diritti individuali. A causa di queste irregolarità riscontrate, il requisito del green pass obbligatorio in determinate circostanze è pertanto considerato “privo di vigenza”.

Pertanto, sussistendo una questione preliminare “assorbente”, il tribunale non è nemmeno entrato nel merito dell’eventuale illegittimità per la violazione dei 3 requisiti visti per l’Andalusia, motivo per cui non possiamo sapere quali sarebbero state le sue considerazioni sul punto.

La Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass? Conclusioni

Per concludere, : la Spagna ha dichiarato illegittimo il Green Pass per le questioni esposte in questo articolo; tuttavia, come emerge dalle motivazioni, la ragione non è l’incostituzionalità della misura per la violazione dei diritti fondamentali e quindi una possibile ipotesi di misura “dittatoriale” atta a schiavizzare i popoli e togliere loro la libertà, ma per assurdo addirittura il contrario, ossia il fatto che tale misura non appare idonea a contenere i contagi quanto altre, più stringenti e più limitative di quei diritti, che invece sono state ritenute idonee da quegli stessi Tribunali, come il coprifuoco e la quarantena.

La notizia quindi è vera, ma forse spiegata così assume tutt’altro significato… vero?

P.T.