Come promesso sulla pagina Facebook, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo rispetto alla Guerra in Ucraina, ho pensato potesse essere utile un articolo che cerchi di spiegare meglio – e in parte tranquillizzare tutti – in merito alla questione del rischio di un conflitto nucleare: la guerra nucleare è possibile?

Molti infatti ritengono che l’esistenza della bomba atomica, e il fatto che siano ormai diversi i Paesi a possederla, renda estremamente rischioso il precipitare degli eventi di fronte ad una qualunque crisi internazionale, anche quelle che sembrano meno pericolose, che porterebbe ad un conflitto nucleare, ossia sostanzialmente alla fine dell’umanità per come la conosciamo. Ma davvero, di fronte a uno scontro indiretto tra potenze come quello che sta avvenendo ora in Ucraina, c’è il concreto rischio che scoppi una Guerra nucleare?

Cerchiamo di capirlo spiegando meglio come funzioni il sistema geopolitico basato sulla bomba atomica (detto “M.A.D. World“) e quale sia realmente il ruolo della bomba atomica nel gestire gli equilibri e le crisi internazionali.

La Guerra prima della bomba atomica

L’avvento della bomba atomica, come avevo già spiegato in questo articolo e poi ribadito in quest’altro sullo specifico caso ucraino, ha totalmente stravolto lo stesso concetto di Guerra.

Fino alla Seconda Guerra Mondiale – ed anzi proprio la Seconda Guerra Mondiale ne è stato l’esempio più lampante – la tendenza all’egemonia di tutte le grandi potenze rendeva il mondo estremamente instabile e costantemente sull’orlo della crisi militare. C’era una continua corsa agli armamenti ed era costante l’elaborazione di strategie offensive e difensive allo scopo di guadagnarsi un vantaggio militare sul nemico e sfruttarlo per cercare di annichilire le altre potenze, affrontandole direttamente con strategie di invasione del territorio nemico.

Entrambe le guerre mondiali sono state di fatto il tentativo di una potenza di garantirsi l’egemonia sulle altre. La Germania, Paese più popoloso e più ricco del continente (almeno a partire dal 1900), per ben due volte ha tentato di guadagnarsi quella egemonia a discapito delle potenze rivali – Francia, Russia, Gran Bretagna – con azioni dirette contro il nemico, nel tentativo di invaderlo, sottrargli territori, minarne la stabilità e, in estrema ipotesi, occuparli e conquistarli. Scatenando così ben due guerre mondiali.

Nella Seconda Guerra Mondiale queste strategie hanno poi raggiunto le loro estreme conseguenze: sfruttando le nuove tecnologie belliche – dai carri armati che permettevano un’avanza rapida e devastante agli aeroplani che consentivano di bombardare i punti strategici nemici per spianare la strada all’invasione di terra – la Germania è stata capace di affrontare separatamente i due eterni rivali del continente – prima Francia e poi Russia – sottomettendo del tutto la prima e minacciando, almeno nella prima fase, di riuscire ad occupare anche la seconda.

Insomma: fino ad allora, il concetto di equilibrio tra le potenze si reggeva sostanzialmente sulla effettiva capacità di una potenza di sottomettere l’altra attraverso un attacco diretto o un’invasione su larga scala capace di sottomettere il nemico ed acquisirne risorse e territori, e quindi il controllo.

Questo concetto però è totalmente scomparso con l’arrivo della bomba atomica.

Il Mondo M.A.D. e la fine della “guerra convenzionale”

Come visto, l’arrivo della bomba atomica ha scaturito un paradosso, definito “M.A.D.“, che è l’equivalente di “pazzo” in inglese ma che è anche l’acronimo di “Mutual Assured Distruction“, ossia “distruzione reciproca assicurata”.

Il mondo M.A.D. è un paradosso in quanto le potenze che si giocano l’egemonia mondiale non possono più affrontarsi direttamente, nel tentativo di sottrarsi territori o invadersi reciprocamente, perché tale circostanza comporterebbe inevitabilmente che la potenza in difficoltà, pur di evitare la sottomissione, ricorra a quell’arma definitiva per porre fine alla contesa. Per sempre.

L’eventualità che il nemico possa, in qualunque momento, ricorrere a tale arma per evitare la disfatta, ha reso di fatto impossibili le grandi campagne a cui eravamo abituati fino al ventesimo secolo; anzi, le potenze hanno del tutto smesso di farsi la Guerra tra loro.

Quella calda, per lo meno. Hanno infatti sostituito alla guerra diretta quella indiretta, che punta non ad attaccare direttamente il territorio nemico ma a concentrare lo scontro in varie zone strategiche del pianeta per colpire i suoi alleati, le zone da questi occupate, oppure a finanziare una fazione piuttosto che un’altra quando scoppiano crisi interne a Stati o Regioni, dalle quali si può trarre un vantaggio in termini di influenza strategica, di egemonia o di ridimensionamento della potenza nemica. Non potendo attaccarlo direttamente, questa diventa l’unica possibilità di colpire il nemico per cercare di fiaccarne la potenza sul breve periodo.

La Guerra Fredda è stata appunto la guerra indiretta per eccellenza: le due superpotenze, incapaci di scontrarsi direttamente, hanno combattuto, finanziato e supportato fazioni nelle varie aree strategiche del pianeta: Corea, Afghanistan (prima negli anni ’70, poi nel 2001), Viet Nam e Medio-Oriente, solo per citarne alcuni. Ma gli USA non hanno mai preso seriamente in considerazione l’idea di invadere l’Unione Sovietica, né quest’ultima ha mai preso in considerazione l’ipotesi di invadere gli USA, perché ciò avrebbe per forza di cose scatenato un conflitto nucleare e quindi la sconfitta di tutti.

Da qui il concetto cardine: se la bomba atomica ce l’ha anche il nemico, allora non può essere usata. Non a caso, le uniche due bombe atomiche mai lanciate nella storia dell’umanità sono state lanciate quando ad averle era una potenza sola – gli USA – che quindi sapevano di non subirne conseguenze. Se il Giappone avesse avuto l’atomica, gli USA non avrebbero mai attaccato Hiroshima e Nagasaki.

La bomba atomica è solo un deterrente

La guerra nucleare è possibile

Per questo, la bomba atomica oggi non può nemmeno più considerarsi un’arma di offesa, ma solo un deterrente “difensivo”. Nessuno si sognerebbe di usarla per attaccare un nemico, ma tutti quelli che ce l’hanno la sfruttano come strumento di minaccia, come modo per assicurarsi che nessuno cercherà di attaccarli. “Se provi a invadermi, io distruggo il mondo” è il senso della bomba atomica; ma non perché sia mio reale interesse distruggere il mondo, quanto perché, grazie a questa minaccia, nessuno si azzarderà a toccarmi (perché di certo non la uso, ma tu saresti disposto a rischiare invadendomi lo stesso?).

La guerra nucleare è possibile? Gli scenari

Per capire se la guerra nucleare è possibile bisogna dunque, partendo dai presupposti di cui sopra, valutare tutte le ipotesi possibili.

#1. L’attacco nucleare massiccio (First Strike)

Come avevo già spiegato negli articoli precedenti, l’unico sistema per superare l’impasse del mondo M.A.D. è il First Strike, ossia elaborare un piano di attacco super massiccio e rapidissimo che sia capace di annichilire completamente il nemico prima che possa avviare un contrattacco nucleare. Si tratta cioè di scatenare un attacco con centinaia, se non migliaia, di bombe atomiche tattiche che sia capace di colpire il nemico in appena qualche minuto in tutti i punti strategici, così da frustrare sia il contrattacco nucleare immediato che una possibile ritorsione successiva allo stesso. Una strategia che le potenze hanno studiato per decenni ma che ad oggi è abbastanza inverosimile (anche perché le bombe atomiche non le hanno solo USA e Russia, ma anche terze parti come la Cina, L’India, la Francia e la Gran Bretagna, che potrebbero reagire molto male ad un’azione del genere anche se non perpetrata contro di loro); e in ogni caso, attualmente nessuna potenza è in grado di effettuarla. L’ipotesi del First Strike, dunque, per quanto continui ad essere la strategia ipotetica di superamento del mondo M.A.D. e quindi dell’acquisizione dell’egemonia definitiva sul nemico, ad oggi non è concretamente praticabile. Né dalla Russia né da nessun altro.

Anche perché, se una potenza fosse davvero in grado di esercitare il First Strike, o lo eserciterebbe e basta – è una strategia che si basa sull’effetto sorpresa, quindi avrebbe poco senso allertare tutto il mondo invadendo un Paese come l’Ucraina e poi continuando a minacciare un conflitto nucleare -; in ogni caso, il solo fatto di poterne usufruire basterebbe da solo a concedere la supremazia a quella potenza, che quindi potrebbe continuare a fare quello che vuole senza bisogno di ricorrervi davvero.

Esattamente come se a possedere l’atomica fosse un solo Paese al mondo: egli deterrebbe l’egemonia di fatto sul mondo perché potrebbe potenzialmente annichilire con un solo colpo tutti i nemici, e di conseguenza sfrutterebbe questo vantaggio per fare ciò che vuole (proprio perché so di poter dominare il mondo, per quale motivo distruggerlo?).

#2. Il lancio di una singola bomba

Una potenza, però, potrebbe anche non puntare al First Strike, ma decidere di sganciare una singola bomba – o solo qualcuna – perché si trova in difficoltà o per dare un segnale forte al nemico (fargli capire che non scherza, spaventare un nemico che ti sta attaccando, spingerlo a trattare e risolvere una certa crisi).

Anche questa ipotesi, però, è inverosimile. Come detto, la bomba atomica è un’arma definitiva, il cui scopo non è quello di facilitare un’invasione o un progetto militare, bensì unicamente quello di distruggere, devastare, atterrire il nemico.

Sganciare una singola bomba atomica durante un conflitto non sarebbe dunque di alcuna utilità concreta, quale che sia l’obiettivo:

  • Se l’obiettivo fosse il territorio che sto invadendo – poniamo, nel caso attuale, l’Ucraina – lo sgancio della atomica sarebbe un deterrente per lo stesso soggetto che la sgancia, dato che ridurrebbe il Paese che intende invadere in un cumulo di polvere e radiazioni, rendendolo inutile e inospitale;
  • Se l’obiettivo fosse invece una delle grandi potenze contro cui sono in “Guerra Fredda” – nel caso attuale, gli Stati Uniti o l’Europa -, questo si rivelerebbe un clamoroso autogol, sia perché la potenza verrebbe gravemente danneggiata ma non distrutta, e quindi potrebbe contrattaccare (e di certo, una volta sdoganate da te, anche lui userà le atomiche e difficilmente una sola, perché a quel punto la sua rappresaglia sarebbe più che giustificata…), sia perché fare una cosa simile comporterebbe il totale isolamento diplomatico da parte del mondo intero, che non accetterebbe mai un’azione così sconsiderata e potrebbe reagire con misure militari, economiche, diplomatiche e, perché no, anche con ordigni nucleari. Abbiamo visto come con la “semplice” invasione dell’Ucraina la Russia abbia subito pesanti sanzioni, rischi l’isolamento economico, finanziario e tecnologico, abbia perso partner commerciali e si trovi isolata anche militarmente. Solo perché ha invaso l’Ucraina con mezzi convenzionali. Immaginate cosa potrebbe succedere se decidesse di sganciare un’atomica…

La bomba atomica è un deterrente, non un’arma

La guerra nucleare è possibile
Tutti i Paesi che possiedono la bomba atomica

Insomma: nelle dinamiche del mondo M.A.D. la guerra nucleare è possibile solo a livello di minaccia. La bomba atomica è cioè fondamentale, ma in un solo reale utilizzo: la deterrenza. Avere la bomba atomica non significa che la userò per raggiungere un qualche scopo strategico, militare o geopolitico; significa solo che mi guadagno una sorta di “immunità” dall’annientamento, perché chi ha la bomba atomica, semplicemente, non può essere toccato troppo pesantemente. Non è detto che vincerà la partita, ma di certo non può perderla, perché pur di perdere può decidere di far smettere tutti di giocare. E’ la semplice minaccia potenziale del suo utilizzo ad essere la vera forza dell’arma atomica, e non è un caso che la Russia la citi numerose volte in questi giorni proprio per spaventare e spingere il nemico a trattare alle sue condizioni. Se volessero davvero lanciarla, non passerebbero le giornate a dire che la vogliono lanciare, perché non fai che preparare il nemico (così come Putin ha sempre negato, fino al 22 febbraio, di voler veramente invadere l’Ucraina…).

Ma che di fatto si possa davvero arrivare ad utilizzarla e a scatenare consapevolmente un conflitto nucleare che porterebbe all’estinzione umana, resta comunque estremamente improbabile per l’assoluta non convenienza delle sue conseguenze.

Certo, la storia ci ha insegnato che non c’è nulla di sicuro al 100% e che il mondo finisce spesso in mano a pazzi scriteriati di cui non puoi prevedere le mosse (vedi Hitler): ma quei pazzi scriteriati hanno il principale interesse, megalomani come sono, di entrare nella storia. E nessuno può ricordarsi di te, se non sopravvivrà nessuno per poterti leggere sui libri. E che il conflitto atomico equivalga alla distruzione del pianeta è una cosa di cui ne hanno tutti piena contezza. Anche lo stesso Putin.

E di fatti, tutte le strategia messe in campo da entrambi gli schieramenti, per quanto mostrino i denti e i muscoli e per quanto continuino a minacciare ogni sorta di azione capace di fare degenerare gli eventi, sono tutte studiate in modo da non provocare uno scontro diretto: la Russia invade l’Ucraina e non Paesi NATO, perché sarebbe una dichiarazione di guerra a tutto l’Occidente e sa che scatenerebbe un conflitto nucleare; la NATO rifiuta un intervento militare diretto in Ucraina o la creazione di una “No Fly Zone” sul Paese perché sa che equivarrebbe a una dichiarazione di guerra alla Russia. Se fossero disposti ad un conflitto nucleare, non si porrebbero questi limiti.

Quindi: la Guerra nucleare è possibile? Direi di no, almeno allo stato attuale.

P.T.

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