Fino a settembre, i negazionisti continuavano a pubblicare grafici col paragone dei casi Covid 2020 – 2021 per dimostrare come l’anno scorso ci fossero meno casi, meno ricoveri e meno decessi di oggi. Chiaro segno, secondo loro, che il vaccino non funziona ma anzi peggiora la situazione.

Oggi, stranamente, hanno smesso. Ecco perché ho deciso di farlo io.

Il motivo per cui hanno smesso è presto spiegato: il paragone dei casi covid 2020-2021 lo avevo già affrontato in questo articolo di fine agosto, al quale rimando per ogni dettaglio, nel quale avevo sostanzialmente anticipato quello che sarebbe in effetti accaduto intorno ad ottobre. Ora che ottobre è arrivato, i dati confermano quanto avevo previsto.

Sono un veggente? Chiaramente no, la situazione era evidente, bastava saper leggere i dati.

Come spiegato nello scorso articolo, il paragone dei casi Covid 2020 – 2021 relativo al mese di agosto era fuorviante, in quanto le condizioni erano differenti: in primo luogo il tracciamento era in una fase differente, quindi il tasso di positività era molto diverso nei due casi e dimostrava come, ad agosto di quest’anno, ci stessimo in realtà perdendo dei casi.

Inoltre, il superiore numero di casi di agosto 2021 era principalmente dovuto al fatto che, complice la variante delta e un rt intorno a 1,27, il virus circolava più che ad agosto 2020; ma andando a calcolare la percentuale di ospedalizzazione e letalità, emergeva che nonostante ci fossero più casi nel 2021, in proporzione i morti e le terapie intensive erano meno che nel 2020, perché il vaccino contribuisce a tenere basse ospedalizzazioni e decessi.

In ogni caso, il paragone sull’andamento della curva andrebbe fatto valutando un trend più lungo e non un giorno singolo, perché non è il numero assoluto di casi/terapie/ricoveri di un singolo giorno ad essere indicativo.

Ora, invece, abbiamo finalmente un periodo di tempo abbastanza lungo per poter effettivamente valutare questo trend e capire come stia andando l’epidemia oggi rispetto al 2020.

I casi

Paragone dei casi Covid 2020 - 2021

Cominciamo dai casi. Come si vede dal grafico, il trend di agosto 2021, che vedeva 7.000 casi giornalieri, è crollato a 3.000-4.000, perché lo stesso rt, allora intorno a 1,27, era in discesa ed tornato sotto 1. Infatti, già ad inizio ottobre – data a partire dalla quale, guarda caso, i negazionisti hanno smesso di fare i paragoni… – il numero di casi giornalieri del 2021 è sceso sotto il numero di casi giornalieri del 2020, quando l’rt era al contrario in aumento. Oggi, vede di nuovo una lieve risalita (siamo intorno a 0,89) ma in generale la crescita della curva resta lineare, a differenza di quella del 2020 che, come si vede dal grafico, ha avuto una impennata tipica di una crescita esponenziale.

Perché dunque, in presenza di misure simili (mascherine, distanziamento, isolamento dei positivi) il paragone dei casi Covid 2020 – 2021 mostra una differenza così netta? Perché è diverso l’rt, ossia il fattore di contagio, che oggi è più basso grazie al vaccino che ostacola la diffusione del virus.

Terapie Intensive

Guardiamo ora i grafici delle terapie intensive. Anche le terapie, con l’inevitabile scostamento di 10 giorni, vedono un’inversione di trend a partire dal 10 ottobre, data a partire dalla quale le terapie del 2021 diventano meno di quelle del 2020 e restano tali per tutto il mese.

Il trend delle terapie nel 2021 è tendenzialmente stabile, in lieve discesa; quello del 2020 è in piena crescita esponenziale.

Decessi

Stessa identica cosa emerge dall’analisi dell’andamento dei decessi. Anche qui, il 10 ottobre è avvenuta l’inversione di tendenza, e mentre nel 2020 i morti hanno iniziato a crescere esponenzialmente, nel 2021 restano stabili, in lieve discesa anche a fronte del lieve aumento dei casi giornalieri.

Perché ci sono ancora ricoveri e decessi?

Si potrebbe ancora obiettare che, a fronte di una campagna vaccinale che ha ormai raggiunto l’81% della popolazione, se davvero il vaccino dimezza di 10 volte ospedalizzazioni e decessi, i numeri del 2021 non dovrebbero comunque essere quelli, ma dovrebbero ormai essere quasi a 0 vista una così alta percentuale di vaccinati.

A queste obiezioni possiamo rispondere con questo grafico, estrapolato dal Report ISS del 13 ottobre 2021.

Paragone dei casi Covid 2020 - 2021

Come potete constatare, la stragrande maggioranza delle diagnosi, dei ricoveri e dei decessi riguarda persone non vaccinate, nonostante i non vaccinati siano un’esigua percentuale della popolazione totale. Alcuni casi emblematici:

Paragone dei casi Covid 2020 - 2021
  • nella fascia over 80, i non vaccinati sono circa il 5% della popolazione, eppure producono da soli il 43% dei decessi e più del 36% delle terapie intensive;
  • nella fascia 40-59, il 20% dei non vaccinati sono la causa dell’89% dei ricoveri in TI e dei decessi;
  • nella fascia 60-79, l’11% non vaccinato produce da solo quasi il 74% dei ricoveri in TI e almeno il 65% dei decessi.
  • nella fascia over 80, la letalità tra i vaccinati (rapporto contagiati/decessi) è del 10%, mentre tra i non vaccinati è del 27% (quasi il triplo);
  • la letalità nella fascia d’età over 60 è del 3,1% nei vaccinati e del 10% nei non vaccinati (il triplo);
  • la percentuale di ricovero in terapia intensiva degli over 60 è poco più dell’1% nei vaccinati e del 4,2% nei non vaccinati (il quadruplo).

Le percentuali di ricoveri e decessi, insomma, restano consistenti a causa dei non vaccinati, che alzano l’incidenza di letalità e ospedalizzazione rispetto a quella che sarebbe in una popolazione totalmente vaccinata. Questa è semplice matematica, e la matematica non è suscettibile di opinioni.

Paragone dei casi Covid 2020 – 2021: i negazionisti hanno smesso di farlo

Ecco perché l’ennesimo mantra dei negazionisti del “si stava meglio senza vaccino” è stato così abbandonato non appena anche i dati assoluti hanno smesso di fornire un appiglio alla loro tesi.

Cosa si inventeranno adesso? Forse che i dati, che loro stessi usavano fino a ieri per dimostrare di avere ragione, oggi sono improvvisamente diventati falsi e manipolati?

P.T.

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