Nell’articolo di oggi intendo affrontare un argomento molto dibattuto in questi giorni: la differenza tra i morti con Covid e morti con vaccino.

Intendo cioè spiegare più nel dettaglio la questione che gira intorno alla domanda: “perché se un anziano muore con il Covid viene considerato morto a causa del Covid, mentre se un anziano muore dopo aver fatto il vaccino non viene considerato morto a causa del vaccino?“. Mi riferisco in particolare alla polemica scatenata a seguito della notizia dei 23 anziani morti nelle RSA norvegesi a seguito della somministrazione del vaccino Pfizer.

La questione è stata ampiamente spiegata con dati e numeri alla mano in questo articolo di Medicalfacts, al quale rimando per ogni approfondimento e che anzi ringrazio per lo spunto.

In questa sede, più che sulle prove e le statistiche, vorrei concentrarmi sull’aspetto logico, provando a spiegare la differenza tra i due casi – morti con Covid e morti con vaccino – usando semplicemente il ragionamento, mantenendo così il taglio di questo blog.

La probabilità a priori

La questione, come detto, è logica prima ancora che scientifica.

Tutto parte da un dato preliminare: la probabilità a priori.

Se voglio capire se un dato elemento – che sia il Covid o sia un vaccino – possa costituire la causa di un certo numero di morti, quello che devo fare è partire da un essenziale dato preliminare: quante persone muoiono in media in quel contesto di riferimento? Poniamo infatti che in media – quindi in condizioni standard – in un determinato contesto muoiano 10 persone al giorno; in quel contesto si inserisce poi un fattore prima non presente (un virus, la somministrazione di un nuovo medicinale, la vendita di un nuovo cibo): se, a seguito dell’inserimento di questo nuovo fattore andassi poi a correlare le morti che si verificano con quel nuovo elemento (verifico cioè se quelli morti avevano contratto quel virus, preso quella medicina o mangiato quel cibo), è abbastanza normale rilevare che almeno alcuni di essi confermino quella correlazione. Le persone infatti muoiono già di loro, quindi devo aspettarmi che qualcuno morirà, a prescindere dal fatto che abbiano contratto quel virus o mangiato quel cibo.

Il problema è che questo ragionamento è logicamente errato, perché non considera la probabilità a priori: ossia, prima di decidersi a verificare quella correlazione, è necessario capire se sia utile farlo alla luce dei numeri, ossia capire se effettivamente sussista un eccesso di mortalità rispetto alla condizione standard.

Detto più semplice: prima dell’introduzione del nuovo elemento, i morti erano 10 al giorno; se dopo l’introduzione di quell’elemento i morti diventano 15 o 20, siamo in presenza di un aumento “anomalo” delle morti rispetto al normale, che deve quindi farci presumere che sia intervenuto un nuovo elemento rispetto a prima che potrebbe aver inciso sulla mortalità. In questo caso, avrebbe senso avviare delle verifiche per constatare se quell’aumento sia effettivamente dovuto a quel nuovo elemento.

Nell’esempio, se riscontro che dei 20 morti, 10 non avevano mangiato quel nuovo cibo mentre gli altri 10 sì, allora avrò un’evidenza che mi dimostra che quell’aumento del 100% è correlato al nuovo cibo.

Se invece il numero di morti anche dopo l’introduzione del nuovo elemento continua ad essere 10, pare evidente che non sia cambiato nulla rispetto a prima quindi il nuovo elemento non sta incidendo sulla mortalità. Quei 10, infatti, sarebbero statisticamente morti comunque, ed anzi sono esattamente i morti che mi aspetto di vedere ogni giorno.

Morti con Covid e morti con vaccino

Questo semplice ragionamento è quello che va applicato alla questione dei morti con Covid e morti con vaccino.

Con l’arrivo del Covid, infatti, la mortalità in Italia è aumentata parecchio: secondo le stime ISTAT – avevo già analizzato i dati in questo articolo – essa è salita in media dell’8%, con picchi al nord del 19%, mentre nel mese di marzo è stata addirittura del 47% superiore agli altri anni.

Un aumento così anomalo fa necessariamente presumere che, rispetto agli altri anni, ci sia un nuovo elemento che sia stato in grado di aumentare la mortalità, poiché diversamente il dato non sarebbe spiegabile. Ecco perché, a fronte di almeno 70 mila morti in più nel 2020 rispetto al quinquennio precedente, è logico pensare che il virus abbia avuto il suo ruolo. Infatti, le verifiche svolte da un rapporto ISS-ISTAT hanno confermato che, di tutti i morti “con” Coronavirus, ben nell’89% dei casi il Covid sia stata la causa principale di morte.

Veniamo invece ai presunti morti a seguito della somministrazione del vaccino. Come detto, la probabilità a priori ci dice che, prima di verificare una eventuale correlazione, bisogna valutare se esistano delle anomalie rispetto alla condizione standard.

In Norvegia, stando ai dati ufficiali, gli over 75 nel Paese sono circa 408 mila; di essi, ne muoiono in media 85 al giorno; se constatiamo che alla data della notizia dei 23 morti in Norvegia erano stati vaccinati oltre 33 mila soggetti, considerando che di essi 15-25 mila erano soggetti over 75 (gli altri sono operatori sanitari), facendo un rapporto numerico possiamo quindi presumere che, in condizioni standard, tra quei 15-25 mila anziani vaccinati ne dovrebbero morire – a prescindere dall’elemento esterno “vaccino” – circa 3-5 al giorno.

Stando quindi ai numeri, in quei 19 giorni di campagna vaccinale in Norvegia sarebbe stato perfettamente nella norma conteggiare tra i 59 e i 99 decessi tra gli over 75 delle RSA sottoposti al vaccino. I decessi registrati, come visto, sono stati 23.

La probabilità a priori ci dice dunque che non sussiste alcuna anomalia rispetto alla condizione standard, ma anzi i morti effettivi sembrano essere meno del previsto. Per questo, non sussiste alcuna ragione logica per dedurre che il vaccino possa essere la causa di quelle morti, proprio perché quelle morti ci sarebbero state lo stesso – ed anzi ce ne aspettavamo di più – anche senza la somministrazione del vaccino.

Come vedete, le due condizioni – morti con Covid e morti con vaccino – sono completamente differenti, ed ecco perché da un lato si dice che l’anziano morto positivo al Covid è morto per il Covid, mentre l’anziano morto a seguito del vaccino è morto per altre cause.

Ragionare è gratis.

P.T.