Oggi vorrei affrontare brevemente una questione che riguarda la diatriba tra monoclonali e plasma iperimmune come spunto per illustrare l’atteggiamento selettivo del complottista, fondato su quello che ho chiamato “ragionamento a compartimenti stagni” che in questo caso si fonda sulla fallacia logica conosciuta in scienza come Cherry Picking, ossia la selezione delle prove e degli argomenti limitata a ciò che pare dimostrare la propria tesi, ignorando tutte le altre.

Come ormai sapete – e ne ho parlato in numerose occasioni come questo articolo e i due video che vi lascio nei link a questo articolo – da tempo alcuni palinsesti come Le Iene insinuano possibili conflitti di interesse da parte delle case farmaceutiche, che cercherebbero di privilegiare la ricerca e la somministrazione dei loro farmaci rispetto al plasma iperimmune, prodotto “naturale” e a minor costo, che non garantirebbe alcun introito alle “Big Pharma”.

La diatriba tra monoclonali e plasma è nata proprio grazie alle Iene, che hanno insinuato un interesse del Prof. Burioni, che studia i monoclonali – ossia anticorpi artificiali – e che quindi ha sfruttato la sua visibilità per screditare il plasma e promuovere i monoclonali (ne avevo già parlato in questo articolo).

Tali insinuazioni hanno scatenato i complottisti, che avevano finalmente in mano una prova che le case farmaceutiche tramino alle nostre spalle e lucrino sulla nostra salute: perché se il plasma è efficace è così bistrattato? Perché nessuno ci investe? Perché i governi preferiscono terapie “artificiali” e costose a un rimedio così semplice da reperire?

Tutte considerazioni legittime, se non si conosce la questione nel dettaglio; questione che ho cercato di sintetizzare in questo video:

Ma al di là delle considerazioni tecniche, quel che mi interessa oggi è fare un parallelismo.

Di recente, i membri del Patto Trasversale per la Scienza hanno diffuso un comunicato – qui il post di Facebook – nel quale lamentano il fatto che il Governo avrebbe rifiutato la sperimentazione di un anticorpo monoclonale dell’azienda Lilly che sembra aver prodotto buoni risultati nei trial.

Si legge nel comunicato:

Secondo notizie di stampa, l’Italia avrebbe avuto la possibilità di ricevere gratuitamente 10.000 dosi dell’anticorpo monoclonale prodotto dalla Lilly per condurre una sperimentazione clinica di tipo pragmatico. Tale possibilità, tuttavia, non sarebbe stata raccolta e utilizzata. Inoltre, il medesimo anticorpo, già utilizzato negli USA, è stato approvato per l’uso di emergenza da altri Paesi europei, ma non ancora dall’Italia. Oggi, pertanto, questa promettente terapia – utile proprio per i pazienti più a rischio – non è disponibile nel nostro Paese

PTS

Per questo, conclude dicendo:

Sorprendentemente, non è stata ancora fornita una spiegazione soddisfacente delle scelte italiane in questa materia. Chiediamo dunque – nell’interesse dell’intera opinione pubblica – un urgente chiarimento da parte di AIFA e del Ministero della Salute

PTS

Insomma, la situazione sembra essere identica a quella del plasma iperimmune: una terapia apparentemente efficace e disponibile che non viene presa in considerazione dal governo, e si chiedono spiegazioni.

Il punto non è fare un paragone tra monoclonali e plasma per stabilire quale sia migliore; il punto è rilevare che siamo in presenza di due situazioni ameno sulla carta identiche, che possono insinuare il medesimo conflitto di interesse: perché se i monoclonali sembrano funzionare, il Governo li bistratta? Perché non si investe in questa terapia?

Eppure, non mi sembra che nessun negazionista, no vax o complottista abbia sollevato la questione dei monoclonali con la stessa enfasi con cui solleva quella del plasma. Se sono situazioni identiche, chiunque voglia “vederci chiaro” dovrebbe porsi entrambi i problemi e non solo uno. Come mai invece non accade?

Semplice: perché il complottista non vuole la verità, lui vuole solo screditare “Big Pharma“: quindi una situazione come quella del plasma, capace di screditarla, viene usata, mentre quella sui monoclonali che costituirebbe invece un danno per le case farmaceutiche, viene semplicemente ignorata perché non è utile a confermare i propri schemi mentali e quindi le teorie del complotto.

Quindi, tra monoclonali e plasma applicherà la classica regola del “double standard“, ossia due pesi e due misure.

P.T.

Le Iene e la diatriba con Burioni:

Supporta il nostro progetto su Patreon!

https://www.patreon.com/paolotuttotroppo