Con l’inizio della somministrazione del vaccino Pfizer in Gran Bretagna, oltre alle notizie su reazioni allergiche al vaccino capitati a due operatori sanitari, emerge in questi giorni un nuovo “altarino” che i soliti negazionisti e no vax stanno cavalcando: la Pfizer non risarcirà eventuali danni da vaccino.

Probabilmente molti di voi si aspetteranno che, in questo articolo, io sbugiardi questa notizia, spiegando perché sia falsa. Ma non lo è: effettivamente la Pfizer non risarcirà eventuali danni da vaccino in base ad un preciso accordo stilato con il governo britannico.

E vi dirò di più: con ogni probabilità, accordi simili saranno fatti in tutto il mondo, Italia compresa.

Ma come è possibile? Perché una cosa del genere? Ma allora c’è davvero qualcosa sotto? Come sempre, “sotto” c’è una cosa semplice, chiamata logica.

Come funzionano i risarcimenti da vaccino

Ho avuto modo di parlare più nel dettaglio del funzionamento generale della normativa sugli indennizzi per i danni da vaccino in questo video del nostro canale YouTube, che vi invito a guardare per ogni approfondimento:

In questa sede ci interessa però solo un aspetto generale della questione, che è poi lo stesso ragionamento che spiega il motivo per cui la Pfizer non risarcirà eventuali danni da vaccino.

Pfizer non risarcirà eventuali danni da vaccino

La legge italiana, come spiegato nel video, prevede già oggi che eventuali indennizzi per danneggiati da vaccino non siano corrisposti dalle case farmaceutiche ma dallo Stato, e ciò in virtù del principio di solidarietà sussumibile dall’art. 2 della Costituzione. Cosa significa?

Semplice: un conto è quando la casa farmaceutica commercializza un farmaco per una malattia con relativo introito economico. Se quel farmaco presenta danni non segnalati dai trial, il paziente che li subisce ha tutto il diritto di pretendere dalla casa farmaceutica un risarcimento, perché la negligenza nella sperimentazione è imputabile alla casa che ha prodotto il farmaco e che ha scelto di commercializzarlo.

Nel caso dei vaccini, però, le cose vanno diversamente: i vaccini non sono dei farmaci, nel senso che non curano i malati. I vaccini servono a contenere eventuali curve epidemiche e in estrema ipotesi debellare le malattie. Come tali, non sono finalizzati al benessere del singolo soggetto che lo subisce, ma dell’intera società. Ed è proprio per questo che i vaccini vengono somministrati “in massa”, poiché solo in questo modo possono raggiungere il loro scopo.

Pertanto, i vaccini hanno una funzione “sociale” prima che “sanitaria”, funzione la cui garanzia non spetta alla casa farmaceutica – che è un’impresa privata – bensì allo Stato. E’ lo Stato, infatti, a stabilire per legge l’obbligo di vaccinazione per determinate malattie e predisporre tutte le strutture sanitarie per poterli somministrare, ed è quindi lo Stato il principale “committente” della casa farmaceutica.

Non essendo la casa farmaceutica a decidere per una somministrazione di massa del suo prodotto, ma essendo invece in qualche modo “obbligata” dalle autorità a produrne e fornirne ingenti quantità alle popolazioni, ha perfettamente senso che siano quelle autorità ad assumersene eventuali rischi. E quindi anche a pagare eventuali risarcimenti.

Detto semplicemente: se è lo Stato a obbligarti a vaccinarti, e non la casa farmaceutica, se da quel vaccino dovessi subire un danno, il responsabile non è tanto la casa farmaceutica, ma lo Stato, che in nome della salute collettiva ti ha imposto un trattamento sanitario.

Perchè la Pfizer non risarcirà eventuali danni da vaccino?

Pfizer non risarcirà eventuali danni d avaccino

Ed ecco spiegato, secondo lo stesso ragionamento, perché la Pfizer non risarcirà eventuali danni da vaccino: siamo in presenza di una pandemia mondiale e di una emergenza sanitaria che ha avuto pochi precedenti nella nostra storia. Un’emergenza che è compito delle autorità gestire e risolvere, non delle case farmaceutiche. Per farlo, serve un vaccino al più presto – se dovessimo attendere i tempi di sperimentazione e di burocrazia consueti, arriverebbe il vaccino tra qualche anno, quando non servirà più a nulla – e serve somministrarlo ad una altissima percentuale di persone.

Per questo, le case farmaceutiche sono state in qualche modo obbligate a muoversi in fretta, accelerando i trial e le sperimentazioni e quindi, inevitabilmente, facendo le cose con meno della calma e dell’attenzione che le case sono solite usare. Ciò purtroppo è inevitabile, dato che l’emergenza è oggi.

Per questo, se le autorità mondiali impongono alle case farmaceutiche la produzione di un vaccino in maniera accelerata, perché è lo Stato ad averne bisogno adesso, poi è abbastanza scontato che gli eventuali danni di quel vaccino li risarcisca lo Stato.

Non si potrebbe infatti ritenere corretto che la casa farmaceutica paghi per eventuali effetti che non ha potuto verificare perché gli Stati – per ragioni di forza maggiore – glielo hanno impedito.

Per quanto possa suonare strano ad un primo approccio, di fatto in questo accordo non ha assolutamente nulla di illogico né di insolito. Esiste sempre una spiegazione più ovvia e semplice di quella complottista.

P.T.