Foto di copertina presa da www.thedifferentgroup.it

Alcuni di voi mi hanno sottoposto un articolo – che trovate a questo link – nel quale l’avvocato Francesco Scifo del Foro di Cagliari rilascia un’intervista nella quale dichiara che un eventuale vaccino Covid obbligatorio viola i diritti umani.

L’insieme delle affermazioni dell’avvocato sono degne della Bullshit Challenge, come quelle già analizzate del Movimento 3V in questo articolo. Quindi vediamo di analizzarle punto per punto.

“Il vaccino Covid è sperimentale”

Tutte le obiezioni prendono le mosse da questa affermazione preliminare, che è una fesseria cosmica.

Un farmaco è definito sperimentale – e qui basta conoscere la lingua italiana prima del diritto – quando esso è in fase di sperimentazione. La sperimentazione di un farmaco si basa per legge su 3 fasi oltre alla quarta aggiuntiva – il monitoraggio post commercializzazione – che serve a valutare l’effettiva efficacia del farmaco sul grande numero ed eventuali effetti sul lungo termine.

Potete trovare a questo link una chiara spiegazione dell’iter che segue un farmaco per la sua sperimentazione.

Detto questo: i vaccini Covid hanno seguito il normale iter di sperimentazione suddiviso nelle tre fasi ed è stato approvato dall’EMA a dicembre 2020. Nel momento in cui il farmaco viene approvato e commercializzato, esso esce dalla fase propriamente sperimentale proprio perché l’approvazione consiste nel confermare che il farmaco ha superato la sperimentazione e quindi può essere commercializzato. A quel punto, seguirà la fase 4, come per tutti gli altri farmaci.

I vaccini Covid, quindi, non sono farmaci sperimentali ma farmaci regolarmente approvati e commercializzati. Pertanto, non sono più sperimentali di qualunque altro farmaco che sia mai stato messo in commercio da quando esistono i farmaci.

“È una sperimentazione diversa dai tipi vaccini precedenti”

Il vaccino Covid obbligatorio viola i diritti umani

In base a cosa? La sperimentazione è assolutamente la stessa, secondo la stessa identica procedura. Il motivo per cui ci ha messo meno degli altri vaccini ad arrivare all’approvazione non dipende da un’accelerazione della sperimentazione, ma delle procedure burocratiche, come il rinvenimento dei fondi, che sono state evitate proprio a causa dell’emergenza, unendo tutti le forze e accelerando tutto quello che era possibile accelerare. Le stesse sperimentazioni, tra l’altro, hanno coinvolto un numero di persone molto superiore alle solite sperimentazioni.

E’ la tecnologia medica usata nel vaccino ad essere “nuova”. Ma nuova non significa che sia stata inventata ieri: conosciamo infatti questa tecnica dagli anni ’90 e sono quindi 30 anni che la studiamo.

“La sperimentazione dipende dalla quantità di tempo che quel vaccino viene provato”

E quanto sarebbe questo tempo? Dove è scritto? Quale legge lo dice? Non si sa.

Il tempo è del tutto irrilevante ai fini di una sperimentazione, perché la sperimentazione è volta a stabilire se quel principio attivo ha gli effetti ipotizzati, se comporta la guarigione del malato e se non si verificano effetti collaterali gravi dalla somministrazione. Il fatto che spesso i farmaci ci mettano anche 10 anni ad essere sperimentati non è dovuto al fatto che quello sia il tempo necessario, bensì alle circostanze evidenziate nel punto precedente.

“E’ sperimentale perché non si conoscono gli effetti a lungo termine”

Gli effetti a lungo termine hanno il cattivo vizio di manifestarsi sul lungo termine. Per verificarsi, è necessario che qualcuno assuma quel farmaco e poi, dopo anni, manifesti delle conseguenze. E indovinate un po’? L’unico modo per poter capire se un farmaco ha effetti a lungo termine è commercializzarlo, somministrarlo alla gente e vedere cosa succede dopo anni.

E’ proprio questo il senso della quarta fase, ossia il monitoraggio: vengono effettuati studi prospettici dopo la sua commercializzazione volti a dirci se esistono effetti collaterali e se davvero il farmaco funziona sul lungo termine e su larga scala.

Se non venisse approvato e commercializzato, nessun farmaco al mondo potrebbe dirci se dà effetti a lungo termine, perché se la logica è “non lo somministro finché non so se ha effetti a lungo termine” allora oggi non avremmo a disposizione nessun farmaco, nemmeno l’aspirina.

Diversamente, dovremmo ammettere che qualunque farmaco messo in commercio negli ultimi 50 anno è sperimentale, perché non possiamo ancora conoscere i suoi effetti a lungo termine.

Peraltro, mi sembra il caso di precisare che, se fosse così, anche il vaccino per il morbillo, appena uscito, è stato reso obbligatorio senza che si conoscessero gli effetti a lungo termine, quindi anche in quel caso il farmaco era sperimentale e il mondo ha violato le Convenzioni Internazionali? Chiedo per un avvocato di Cagliari…

“Anche i nazisti facevano sperimentazioni sull’uomo”

Paragonare gli esperimenti nazisti sugli ebrei con la commercializzazione di un vaccino Covid obbligatorio per fermare un’epidemia che ha già ucciso quasi 2 milioni di persone è di una gravità inaudita, che potrebbe anche integrare un reato. Non trovo utile nemmeno soffermarmi su questo.

“La sperimentazione sull’uomo si può fare ma necessita di quello che si chiama consenso informato”

Infatti la sperimentazione sull’uomo è stata fatta nella fase 3, e tutti coloro che vi si sono sottoposti hanno regolarmente firmato il consenso informato.

“Il vaccino non può essere obbligatorio, serve il consenso informato”

Qui viene fuori la totale ignoranza sulla questione. Secondo lui, un vaccino o è obbligatorio o necessita del consenso informato. Peccato che non sia così, dato che anche per i vaccini obbligatori si firma il consenso informato (qui una copia).

Questo perché il consenso informato non è, come ritiene l’avvocato, una forma alternativa ai trattamenti sanitari obbligatori: esso è solo un documento con il quale il paziente sottoscrive di aver ricevuto dal medico tutte le informazioni sui rischi e le modalità del trattamento. Che esso sia obbligatorio o no.

Non c’è scritto da nessuna parte che il consenso informato sia il documento che ti avverte dei danni a lungo termine. Questa cosa se la sta inventando lui.

“Chi viene sottoposto al vaccino attuale, non conoscendone anche le conseguenze a breve termine, non può neanche prestare il consenso informato”

Le conseguenze a breve termine si conoscono benissimo: sono quelle emerse dalla sperimentazione, che serviva proprio a quello.

Sono note e soprattutto pubbliche, infatti quelle del vaccino Pfizer le trovate qui sotto:

“I decisori pubblici, se mettono il vaccino obbligatorio, fanno istigazione a violare le leggi”

Questa ho dovuto metterla perché mi ha fatto cadere dalla sedia. Il decisore pubblico, se vuole rendere il vaccino Covid obbligatorio, lo farà con una legge (l’art. 32 Cost. prevede una riserva di legge): quindi, dire che fare una legge costituisca il reato di istigazione a disobbedire alle leggi è una cosa che giuridicamente non ha alcun significato.

Semmai, se entrerà mai in vigore una legge che obbliga al vaccino, l’istigazione a disobbedire alle leggi la commetterebbe lui, istigando la gente a non farlo.

“Difenderemo tutti gratis”

Premesso che mi sembra ovvio come ragionamento, dal momento che sei destinato a perdere tutte le cause che farai e quindi non è corretto far pagare la gente per una causa temeraria che non hai possibilità di vincere, qui il vero problema è deontologico.

L’avvocato, infatti, non può fornire le sue prestazioni gratis salvo che esse non siano finalizzate ad aiutare un parente o un amico in difficoltà. Circostanze che devono ovviamente poter essere documentate e giustificate. Mettere a disposizione gratis le proprie prestazioni al solo fine di farsi pubblicità, sfruttando magari eventi mediatici, è contrario alla deontologia professionale e può comportare sanzioni da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Trovate una spiegazione di questo aspetto a questo link.

Lui lo saprà?

Il Vaccino Covid obbligatorio viola i diritti umani?

In ogni caso, tutte queste fesserie non hanno ragion d’essere dal momento che il vaccino Covid obbligatorio non sarà, almeno per adesso. Ma evidentemente il collega voleva vincere la Bullshit Challenge e quindi l’intervista l’ha fatta lo stesso. E ha fatto bene, perché ben 10 Bullshits in un solo articolo lo portano dritto sul podio!

P.T.