Ci provano in tutti i modi; prendono qualunque notizia, leggendone solo il titolo e senza avere alcuna competenza in materia, e stabiliscono quello che secondo loro è successo. Dopo la famosa questione della sentenza del Giudice di Pace di Frosinone, questa volta è il caso della notizia, diffusa sui social in questi giorni, in base alla quale la CEDU avrebbe dichiarato che l’Italia ha violato i diritti umani durante la pandemia e sarebbe pronta a “riportare la libertà” ai cittadini italiani. Almeno, questo è il tenore di tutti i titoli delle pagine social e dei blog che hanno fatto da eco a una notizia che, però, dice tutt’altro.

In effetti, leggendo i titoli degli articoli che hanno diffuso la notizia – qui uno, ad esempio, e qui un altro – sembra evincersi che in qualche modo la CEDU avrebbe rilevato delle violazioni e sarebbe pronta a intervenire per sanzionare l’Italia ed eventualmente cancellare decreti e leggi che il Governo italiano avrebbe posto in essere durante l’emergenza.

Per capire se sia davvero così, però, non basta affidarsi alle considerazioni, spesso partigiane e incompetenti, dei giornalisti, ma è necessario capire due cose:

  • Cosa ha effettivamente dichiarato la CEDU;
  • Cosa sia la CEDU e cosa faccia.

Vediamo dunque di rispondere a queste due domande e capire se davvero l’Italia ha violato i diritti umani secondo la CEDU.

Cosa ha detto la CEDU

Tutto prende origine da un esposto formulato dal Comitato Rodotà al Segretario Generale del Consiglio d’Europa. E’ uno degli esponenti del Comitato a raccontare cosa è accaduto: il Prof. Ugo Mattei. Premetto che conosco Mattei in quanto è stato il mio professore di diritto civile all’Università di Torino, e tutti lo ricordiamo come un soggetto particolarmente eccentrico e con idee tutte sue. Ma questo è un ad hominem che non incide sulla validità di quanto da lui affermato.

Come potete vedere dall’articolo che vi linko, e come potete direttamente verificare dal video YouTube di Byoblu che riporta l’intervista al Prof. Mattei, questi avrebbe dichiarato:

“abbiamo ricevuto la risposta da parte del Consiglio d’Europa, il quale ha riconosciuto che il governo era in difetto a non avere fatto le dichiarazioni che voleva fare e soprattutto ha detto che la conseguenza della mancata dichiarazione di sospensione dei diritti fondamentali previsti ai sensi della Cedu comporta la piena vigenza della Cedu anche durante l’emergenza stessa”

e che pertanto, questo

“significa che il governo non l’ha sospesa non avendo dichiarato di sospenderla e quindi la convenzione oggi è pienamente vigente. Ha aggiunto anche – il segretario generale del Consiglio d’Europa – che questa piena vigenza dà giurisdizione alla Corte europea dei diritti dell’uomo  e quindi sostanzialmente la corte di Strasburgo può essere adita per tutte le questioni che si sono create in fase di emergenza covid, perché non è mai stata sospesa nel territorio italiano”

Come visto, il Prof. Mattei non dice che la CEDU ha rilevato che l’Italia ha violato i diritti umani o la libertà dei cittadini, parla semplicemente di “mancate dichiarazioni” che dovevano essere fatte e non sono state fatte, e che in conseguenza di questa omissione la CEDU avrebbe piena giurisdizione anche per quanto accaduto durante la pandemia. Di quali dichiarazioni si parla?

La sospensione della CEDU

Per capirlo è necessario entrare nel merito. Non intendo tediarvi con concetti di diritto internazionale che potrebbero annoiare il lettore, e rimando quindi per ogni approfondimento a questo link che spiega meglio la questione.

Molto semplicemente, la CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) prevede, all’art. 15, la possibilità di sospendere l’applicazione della Convenzione per i casi di emergenza o di guerra. In particolare, il primo comma dell’articolo dice che:

In caso di guerra o in caso di altro pericolo pubblico che minacci la vita della nazione, ogni Alta Parte contraente può adottare delle misure in deroga agli obblighi previsti dalla presente Convenzione, nella stretta misura in cui la situazione lo richieda e a condizione che tali misure non siano in conflitto con gli altri obblighi derivanti dal diritto internazionale

Art. 15, comma 1, CEDU.

Sotto il profilo procedurale, l’articolo in questione richiede che il Paese che sia intenzionato a derogare alla CEDU per il caso di emergenza debba dichiararlo al Segretario del Consiglio di Europa, indicandone le ragioni e informandolo con continuità su quello che viene fatto durante l’emergenza.

Ecco: questa è la dichiarazione di cui parla Mattei nel video. In sostanza, quello che è successo è che il Governo italiano non ha fatto questa dichiarazione, e quindi per la CEDU l’Italia non ha usufruito della deroga stabilita dall’art. 15; di conseguenza, la CEDU continua ad avere giurisdizione in Italia anche nel periodo di pandemia, dato che l’Italia non ha derogato alla stessa come la legge internazionale richiedeva.

Tutto qui. Da nessuna parte la CEDU afferma che l’Italia ha violato i diritti umani, la libertà dei cittadini o la Convenzione; ha solo affermato che la sua giurisdizione continua ad essere operante anche per tutto quello che è accaduto in questo indimenticabile 2020.

Questo significa che la CEDU avrà il potere di vagliare le misure prese, i DPCM, i decreti e l’operato del Governo ed eventualmente sanzionarlo, modificando e cancellando le leggi che riterrà contrarie alla Convenzione? Assolutamente no; e questo non è il mio parere, basta sapere cosa sia la CEDU e come funzioni per capirlo.

Cos’è la CEDU e come funziona

Con l’acronimo CEDU si identifica sia la Convenzione di cui sopra – qui il link -, sia la Corte di Giustizia Europea istituita nel 1959 per garantirne il rispetto. Si tratta cioè di un Tribunale che può essere adito direttamente dai cittadini degli stati firmatari nel caso in cui una legge dello Stato, che il cittadino ritiene essere in contrasto con la Convenzione, gli abbia arrecato un pregiudizio.

Italia ha violato i diritti umani

Questo si porta dietro delle conseguenze importanti:

  • La Corte non funziona come una Corte Costituzionale, ossia non giudica le leggi arrogandosi il diritto di abrogarle: essa si limita a ricevere il ricorso del singolo cittadino per valutare se in quel caso specifico una determinata legge fosse in contrasto con la CEDU e, se lo accerta, dispone un risarcimento in favore del singolo ricorrente. La sentenza della CEDU opera cioè inter partes, ossia vale solo per il ricorrente, e non cancella nessuna legge, limitandosi invece a riconoscere un risarcimento a chi ha fatto ricorso.
  • Per poter adire la Corte in questione è necessario aver esaurito i ricorsi interni dello Stato: questo significa che se io ritengo di essere stato leso nei miei diritti da una legge contraria alla CEDU, dovrò prima rivolgermi a un Tribunale italiano di primo grado, poi in Appello, poi in Cassazione e solo se in tutti e tre i casi risulto soccombente, allora potrò rivolgermi alla CEDU. E sia chiaro: il mio ricorso non mi permette di modificare la decisione interna della giustizia statale, ma solo di ottenere un risarcimento.

Insomma: La CEDU non può in alcun modo cancellare leggi “ingiuste” degli Stati firmatari, perché la sua competenza è quella di conoscere il singolo caso e di valutare se in quel caso ci sia stata una violazione della CEDU; se la rileva, non cassa la sentenza dello Stato firmatario ma riconosce al soccombente un risarcimento per il pregiudizio subito. Eventualmente, potrà richiedere allo Stato di adeguarsi alla CEDU. Fine.

Se ad esempio ho preso una multa perché ho circolato durante il lockdown senza autocertificazione, dovrò ricorrere al Giudice di Pace, poi al Tribunale in funzione di giudice di appello, poi in Cassazione. Se perdo anche lì, allora potrò adire la CEDU.

Ma se la CEDU riconosce che la legge sull’autocertificazione era contraria alla Convenzione, non annullerà la multa né cancellerà il DPCM che la prevede, ma si limiterà a condannare l’Italia a risarcirmi una somma di denaro per il pregiudizio subito.

L’Italia ha violato i diritti umani secondo la CEDU?

Alla luce di ciò, possiamo concludere che la notizia in questione non sia una vera e propria fake news, nel senso che quanto accaduto è vero; a non esser vere sono però le conclusioni che i giornali hanno fatto, insinuando che, con questa dichiarazione, presto la CEDU interverrà in Italia per smantellare decreti e leggi, far cadere il Governo Italiano e impiccare Conte in pubblica piazza. Non accadrà nulla di tutto ciò, perché ciò non è previsto dalla CEDU.

Inoltre, la CEDU non ha affatto detto che l’Italia ha violato i diritti umani; ha semplicemente fatto presente che, non essendo stata rilasciata la dichiarazione ex art. 15 CEDU, la Corte Europea mantiene la giurisdizione anche per questo periodo di emergenza, quindi gli italiani potranno, una volta esauriti i ricorsi interni, interpellarla per ottenere un risarcimento. E sarà solo allora che, una volta ricevuto il ricorso, la CEDU valuterà se il singolo decreto interessato da quel ricorso sia o meno in violazione della Convenzione. La valutazione infatti viene fatta sul caso specifico, e finché il caso specifico non c’è, la CEDU non ha alcun potere di valutare un bel niente.

Come vedete, è molto facile traviare il senso di una notizia sfruttando l’ignoranza in materia della maggior parte della gente, spingendola a credere a cose assolutamente non vere. Tenete sempre alta la guardia, soprattutto in questo periodo.

P.T.

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