Bugiardino, no vax e prove scientifiche
Dal momento che specialmente i no vax usano immancabilmente il foglietto illustrativo come prova scientifica dei danni da vaccino, ho pensato che sarebbe il caso di fare un po’ di chiarezza sulla questione e dedicare un articolo a rispondere alle domande: cos’è un bugiardino? E perché non è una prova scientifica?
Con questo particolare termine – la cui etimologia è controversa – si indica appunto il foglietto illustrativo dei medicinali, che costituisce un po’ la carta di identità del farmaco. In esso sono indicate tutte le informazioni del farmaco: il contenuto, il principio attivo, la posologia, le indicazioni terapeutiche e, ovviamente, effetti collaterali e indesiderati.
Ma allora perché il bugiardino non è una prova scientifica?
Cosa dice la legge
Per capirlo, iniziamo a valutare cosa dice la legge in proposito.
Il contenuto e le modalità di compilazione del bugiardino sono indicate dal decreto legislativo n. 219/2006, in attuazione delle Direttive 2001/83/CE e 2003/94/CE. L’art. 77 in particolare del suddetto decreto indica proprio il contenuto obbligatorio del foglio illustrativo, di cui vi riporto il comma che ci serve. Tra le altre cose, il bugiardino deve contenere:
e) una descrizione degli effetti indesiderati che si possono verificare con il normale uso del medicinale e, se necessario, delle misure da adottare; il paziente dovrebbe essere espressamente invitato a comunicare al proprio medico o farmacista qualsiasi effetto indesiderato non descritto nel foglio illustrativo
Come si compila un bugiardino
Il comma ci dice due cose importanti:
- che gli effetti indesiderati sono quelli che “si possono verificare” e non quelli di cui si è “sperimentalmente verificata la correlazione causale con il medicinale in questione”;
- che per la compilazione degli effetti indesiderati le case farmaceutiche si basano sulle segnalazioni dei pazienti.
Queste due cose ci chiariscono dunque il quadro e ci spiegano perché il bugiardino non è una prova scientifica.
Perché il bugiardino non è una prova scientifica
Innanzitutto, l’elenco degli effetti indesiderati non consegue a delle verifiche sperimentali sull’effettiva correlazione tra farmaco ed effetto collaterale; come visto la legge, a tutela dei pazienti, impone alle case farmaceutiche di inserire qualunque effetto che si possa verificare, senza precisare che ciò sia stabilito “a seguito di analisi specifiche”.
Sono i pazienti a “decidere” gli effetti indesiderati
Come fanno allora le case farmaceutiche a decidere quali effetti indesiderati inserire? Lo chiedono ai pazienti. E i pazienti non sono medici, ricercatori o chimici farmaceutici, ma persone comuni.
Come tali, neppure loro svolgono verifiche sperimentali specifiche – che non saprebbero fare –; anzi, i pazienti sono “espressamente invitati” a comunicare ai loro medici “qualsiasi effetto indesiderato” proprio per aiutare medici e case farmaceutiche a rilevarli. Non svolgendo verifiche di alcun tipo, però, è abbastanza normale che quelli che i pazienti ritengono essere effetti indesiderati del medicinale potrebbero non essere affatto correlati con l’assunzione dello stesso.
Un esempio pratico
Poniamo ad esempio che un soggetto assuma l’Oki per il mal di testa. Poco dopo va a fare pranzo e a distanza di qualche ora inizia ad avere male allo stomaco. Il paziente potrebbe essere indotto a pensare che il mal di stomaco sia un effetto indesiderato del medicinale e quindi lo comunicherà il giorno dopo al suo medico, che a sua volta segnalerà all’AIFA il mal di stomaco come possibile effetto collaterale dell’Oki.
Tuttavia, al paziente non viene fatta un’analisi specifica e neppure domande più precise, come ad esempio chiedergli se ha mangiato qualcosa che potrebbe avergli causato il mal di stomaco. Cozze avariate, ad esempio.
Correlazione temporale vs correlazione causale
In assenza di queste verifiche, e in presenza di diverse persone che segnalano questo problema, tale effetto indesiderato sarà inserito nel bugiardino dell’Oki. Per il semplice fatto che l’effetto consegue l’assunzione, ossia per una mera correlazione temporale.
Solo nel caso in cui un determinato effetto indesiderato colpisca molte delle persone che hanno assunto quel farmaco, allora l’AIFA attiverà dei controlli specifici per verificare la correlazione causale e, eventualmente, prenderà dei provvedimenti (se l’effetto è grave, anche il ritiro del prodotto dal mercato).
Il bugiardino tutela anche le case farmaceutiche
Peraltro, questa prassi è utile anche alle stesse case farmaceutiche. Visti gli obblighi di trasparenza e informativi – molto pressanti in ambito farmaceutico – in caso di mancata segnalazione sul bugiardino di un possibile effetto collaterale il paziente potrebbe avere diritto a chiedere i danni alla casa farmaceutica per non averlo informato in merito a quel determinato effetto collaterale.
Per tale ragione, al fine di scongiurare continue richieste di risarcimento per effetti indesiderati non dichiarati, le case farmaceutiche preferiscono inserirne più possibile; a prescindere dal fatto che essi siano davvero correlati a quel farmaco. Se qualcuno lo segnala, loro lo inseriscono.
E’ merito dei no vax se l’autismo è indicato nel bugiardino dei vaccini
In questo modo si spiega anche perché, in alcuni casi, troviamo l’autismo tra i possibili effetti collaterali di un vaccino. Non perché sia davvero un effetto collaterale, ma solo perché sono i no vax a segnalarlo come tale!
Perché il bugiardino non è una prova scientifica: una questione logica
Vorrei infine concludere, come piace a me, con un ragionamento logico.
Poniamo che tutte queste considerazioni siano false e che abbiano ragione i no vax. I vaccini causano quindi autismo (o altre cose terribili) perché c’è scritto nel bugiardino.
Quindi, secondo loro, saremmo di fronte ad un complotto globale e super segreto, finalizzato a far ammalare e uccidere più gente possibile attraverso l’obbligo vaccinale.
Per attuare questo piano diabolico investono nella ricerca per trovare sostanze dannose difficili da rilevare; corrompono l’intera comunità medica mondiale per non far svelare il complotto; corrompono tutti i laboratori di ricerca e i governi per giustificare l’obbligo e farlo introdurre per legge.
In seguito, avviano falsi studi per attestare la sicurezza dei vaccini; ostacolano e tolgono di mezzo chiunque si azzardi a seminare dubbi sulla sicurezza dei vaccini o che cerchi di pubblicare studi che dimostrino la loro dannosità. Creano insomma una macchina infernale al solo scopo di tenere all’oscuro l’umanità di questo piano di sterminio…
Se c’è un complotto per nasconderci gli effetti del vaccino, perché li scrivono sul bugiardino?
Poi, però, che il vaccino causa autismo se lo scrivono da soli sul bugiardino; lo infilano in tutte le scatole dei vaccini e lo diffondono nel mondo, in modo che tutta l’umanità non possa fare a meno di leggerlo.
Non vi suona un tantino “nonsense”? Non pare invece una spiegazione plausibile del perché il bugiardino non è una prova scientifica?
P.T.