Il 30 novembre su diverse testate è uscita la notizia di un militare morto a causa del vaccino a soli 21 anni; in realtà il ragazzo è mancato nel 2001, ma è solo in questi giorni che è uscita la sentenza della Cassazione che riconosce il nesso di causalità tra la morte e la somministrazione dei vaccini.

E’ un peccato non poter ancora reperire la sentenza (è uscito il dispositivo, le motivazioni vengono sempre pubblicate tempo dopo) quindi ho potuto solamente basarmi su quanto dichiarato dai quotidiani.

Gli antefatti

Militare morto a causa del vaccino

I fatti sono risalenti. Il ragazzo in questione, poco dopo essersi arruolato, è stato sottoposto al consueto calendario di vaccinazione previsto per la leva. In quel periodo, tale calendario prevedeva vaccinazioni molto ravvicinate, tant’è che si parla in questo caso di 11 vaccini in meno di 8 mesi, e in un altro caso – che trovate raccontato in questo articolo del 2014 – addirittura di 14 vaccini in un solo giorno.

Entrambi i ragazzi, a seguito della vaccinazione, a causa di un brusco abbassamento delle difese immunitarie si sono ammalati di leucemia, morendo anzitempo.

La questione riguarda almeno altri 2800 ragazzi che, avendo seguito quello stesso calendario vaccinale, sono andati incontro a questa triste sorte.

La sentenza

Il caso della sentenza del 30 novembre non è quindi l’unico, ma è il primo ad arrivare al terzo grado di giudizio ed affermare, così si legge nella sentenza – l’esistenza di una

“alta probabilità statistica che il considerevole numero di vaccinazioni somministrate in brevissima sequenza temporale abbia causato o comunque favorito la malattia acuta letale”

Pur in assenza delle motivazioni e nella difficoltà di reperire la CTU che ha portato a questa conclusione, quello che si rinviene dal dispositivo è che si parla, come visto, di una “alta probabilità statistica“, perché il giudice deve effettuare un ragionamento in termini non prettamente scientifici, bensì emettere una sentenza che stabilisca se il nesso c’è o no, e non può che farlo in base agli elementi che sono stati forniti dalle parti. In assenza della dimostrazione di altre cause, che non è stato possibile produrre e dimostrare in giudizio, l’unica causa rimasta agli atti è la somministrazione dei vaccini, quindi il nesso viene riconosciuto.

Ho spiegato più attentamente della questione degli indennizzi da vaccino in tribunale in questo video:

Ma soprattutto, la sentenza chiarisce che il nesso di causalità accertato dai giudici non riguarda il vaccino in sé o determinate sostanze in esso contenute, ma lo stress che il sistema immunitario ha subito a causa dell’eccessivo numero di somministrazioni effettuate in brevissimo tempo.

In effetti, questa stessa considerazione l’ha fatta anche l’avvocato della difesa – affermazione chiaramente taciuta da tutti i siti no vax -, come si legge in questo articolo:

“Non va demonizzato il vaccino di per sé – chiarisce l’avvocato – ma le tempistiche delle somministrazioni troppo ravvicinate”

E in effetti, si spiega in quest’altro articolo,

Ci sono anche altri casi simili, tant’è che il ministero della Difesa ha poi anche variato le periodicità dei vaccini.

Dal momento in cui la periodicità del calendario vaccinale è stata modificata, non risultano altri casi di leucemia correlabili alle somministrazioni, circostanza che costituisce un ulteriore indicatore del fatto che probabilmente quelle morti possano essere state causate proprio dall’eccessivo stress a cui i sistemi immunitari di quei poveri ragazzi sono stati sottoposti.

La vicenda del militare morto a causa del vaccino, quindi, non dimostra che i vaccini fanno male e causino la leucemia – se così fosse, per logica, dovremmo avere milioni di casi di leucemia fulminante già nei bambini, che sono i soggetti, insieme ai militari, che fanno più vaccini – ma che qualunque sostanza, se usata in modo scorretto, può causare danni anche irreparabili, soprattutto se si tratta di sostanze che vanno a sollecitare il nostro sistema immunitario.

Si tratta quindi di una notizia vera, ma fate attenzione a non male interpretarla.

P.T.

Supporta il nostro progetto su Patreon cliccando qui!