Poter dire di avere ragione è più importante di sapere le cose. Se voglio tirare acqua al mio mulino, qualunque cosa che mi dia ragione va bene e quindi non c’è bisogno di verificarla. Questo è il principale errore che commettiamo quando sentiamo una notizia qualunque.
Proprio ieri ho visto circolare questo post, che come vedete lamenta il mancato alzamento dello spread francese nonostante le manifestazioni in corso nel Paese.
Ora: io ormai non mi stupisco più del fatto che la gente non abbia capito cosa sia lo spread e non sappia individuare i fattori che lo influenzano e che per questo la situazione italiana, con il suo debito pubblico, le scarse garanzie sul futuro e gli altri fattori che inducono gli utenti a non acquistare i nostri buoni del tesoro, non possa in alcun modo essere paragonata alla situazione francese.
Mi stupisco però ancora per il potere del bias di conferma: la gente legge una frase che gli piace, gli dà ragione a prescindere e inizia a condividerla con frasi indignate e sarcastiche, dimostrando al mondo che hanno ragione loro e che è tutta una truffa.
Io invece, non appena ho visto il post, mi sono incuriosito, sono andato su Google e ho scritto “andamento spread Francia“; ho aperto il primo link (era del Sole24Ore) e ho verificato che lo spread francese era a + 4.87, con una tendenza al rialzo che durava da giorni (solo stamattina pare sia tornato a scendere, ma resta superiore ai valori della settimana scorsa).
Ci ho messo all’incirca 22 secondi (li ho contati) e non ho dovuto fare altro che una ricerca su Google senza alcuna particolare competenza in economia e finanza.
Questo dimostra ancora una volta che il problema non è imparare a verificare le notizie, ma avere voglia di farlo. E chi è già sicuro di quello che pensa, ritiene di non averne bisogno.
Eliminare i pregiudizi deve essere il primo passo.
P.T.