Sono molti i soggetti che mettono in dubbio la scienza, affermando che si tratta di “dogmi imposti” da una “cricca” per palesi “interessi” secondari. Soggetti che, è evidente, non hanno capito proprio niente di cosa sia la scienza e di come essa funzioni (per un esempio pratico vi rimando a questo altro articolo).

Chiarisco un punto: la scienza non è una religione, non è una dottrina, ne’ una teoria filosofica; la scienza è semplicemente un metodo: il metodo scientifico. La sua forza non sta in quello che afferma, ma nel perché si arroghi il diritto di affermarlo: il poter dimostrare quello che sostiene. Il che fa della scienza ciò che di più lontano al mondo esiste dal dogma, che è infatti definito un “principio che si accoglie per vero o per giusto, senza esame critico o discussione” (definizione da dizionario). Ed è questo che sfugge a molte persone.

Per dimostrarvi la forza della scienza e del suo metodo, voglio portarvi un esempio che secondo me è uno dei più significativi di come la scienza non sia credibile semplicemente perché dimostra gli assunti e descrive realtà verificabili, ma anche per la sua capacità di prevedere circostanze mai verificatesi prima: sto parlando dell’Orchidea di Darwin (o Angraecum Sesquipedale).
Darwin, durante i suoi studi, aveva iniziato ad analizzare questo fiore ed aveva concluso, nel 1862, che in base alla straordinaria lunghezza del nettario, la sua impollinazione doveva necessariamente essere svolta da un insetto volatile con una proboscide lunga almeno 11 pollici. Per la sua teoria non poteva esserci altra spiegazione.


Questa specie, i cui grandi fiori esameri, simili a stelle formate di candida cera, hanno destato nel Madagascar l’ammirazione dei viaggiatori, non può non essere notata. Sotto il labello pende al basso un nettario verde di straordinaria lunghezza e simile ad una frusta. In parecchi fiori, che mi furono spediti dal signor Bateman, ho trovato nettarii lunghi undici pollici e mezzo, e solo la porzione inferiore fino alla lunghezza di un pollice e mezzo ripiena di nettare. Si può domandare, a quale scopo possa servire un nettario di una lunghezza tanto sproporzionata. Io penso che noi arriveremo a persuaderci, che la fecondazione della pianta è condizionata ad una tale lunghezza e alla presenza del nettare solo nella porzione inferiore. Restiamo stupiti che un insetto qualsiasi possa essere capace di raggiungere questo nettare. Le nostre specie inglesi di Sphingidae hanno proboscidi lunghe quanto il loro corpo; ma nel Madagascar devono esistere farfalle notturne la cui proboscide può essere allungata sino a dieci o undici pollici!

C. Darwin


La sua affermazione, però, fu presa con una certa sufficienza dai colleghi, per il semplice fatto che un insetto del genere nessuno lo aveva mai visto prima sulla terra. Ma per Darwin doveva esistere per forza, salvo ammettere che la sua teoria fosse sbagliata.

 Morganii “Praedicta” Sphinx 

Ebbene, una decina di anni dopo un insetto del genere fu effettivamente scoperto, la cosiddetta “sfinge di Morgan”, e solo dopo la morte dello stesso Darwin questo fu inconfutabilmente individuato come l’insetto impollinatore di quella orchidea, che proprio per questo prese il nome di “Orchidea di Darwin”.

La teoria di Darwin non si era dunque limitata a descrivere la realtà, ma era stata capace di prevede l’esistenza di un animale che non era ancora stato scoperto.

Quale teoria antiscientifica o “alternativa” sa fare altrettanto? 
Prendiamo l’esempio dei terrapiattisti: nel loro modello (tra le varie incongruenze) è impossibile prevedere le eclissi (anzi a dire il vero non sarebbero neppure possibili, come del resto il 90% dei loro assunti), mentre nel modello standard non solo si possono prevedere con certezza, ma lo si può fare con assoluta precisione da qui a migliaia e migliaia di anni.
Un risultato stupefacente per quello che dovrebbe essere un banale “dogma imposto dai poteri forti”, non trovate?

Alla scienza non si “crede”: la scienza “dimostra”; e anche quando sbaglia è sempre la stessa scienza, adottando il suo stesso metodo, a farglielo notare. Non i video su YouTube.

P.T.