Negli articoli precedenti abbiamo parlato della forza della scienza (citando Darwin e Einstein); per tutti gli scettici della teoria dell’evoluzione che mettono in dubbio le nostre effettive conoscenze sull’argomento e in generale sostengono che la teoria di Darwin sia stata “superata” da tempo, voglio raccontare dell’esperimento sull’evoluzione più lungo della storia (i cui risultati li potete trovare pubblicati qui e qui) che dura da ben 30 anni.

Il “Long Term Evolution Experiment”

Nel 1988 è stato avviato presso la Michigan State University il “Long Term Evolution Experiment”: i ricercatori hanno isolato e seguito dodici popolazioni di Escherichia Coli in microcosmi indipendenti, e ogni 75 giorni (che per i batteri sono circa 500 generazioni) hanno prelevato un campione di quella soluzione batterica che è stata congelata per “fotografare” la situazione genetica di quel dato momento, così da poterla raffrontare con tutte le altre e valutare l’evoluzione delle varie soluzioni.


L’esperimento è tutt’ora attivo e ogni 75 giorni continuano ad essere prelevati i campioni, permettendoci ad oggi di avere una visione dell’evoluzione di quei batteri paria circa un milione di anni di evoluzione per un essere umano.

L’esperimento, oltre ovviamente a confermare costantemente la teoria Darwiniana (tutt’altro che superata!) ci ha anzi permesso di perfezionare le nostre conoscenze su quella teoria. Quel che è emerso dalle analisi è che

in tre decenni, le cellule batteriche sono diventate più grandi e gli E. coli sono divenuti più efficienti nel metabolizzare il glucosio nella loro coltura. Al di là delle conquiste evolutive dell’una o dell’altra popolazione, il dato sorprendente è che le mutazioni continuano – sebbene a ritmo più lento – ancora oggi,nonostante le condizioni delle colture siano rimaste sostanzialmente stabili.

Questa circostanza potrebbe spiegarsi, secondo i ricercatori, col fatto che i batteri modifichino il loro habitat, costringendoli in qualche modo a riadattarsi ad esso, in un modo del tutto simile a come fanno anche gli umani.

La continua verifica è la vera forza della scienza

L’evoluzionismo non è considerato valido perché l’ha detto Darwin e da allora ci “crediamo” perché costui era intelligente e simpatico, e quindi nessuno verifica più se le sue affermazioni fossero vere, tutt’altro: chi dice questo non ha la minima idea di quanta ricerca ci sia dietro ogni singola teoria scientifica.

La scienza non è statica e nessuna delle conclusioni cui giunge assurge a dogma: essa invece continua costantemente a mettere alla prova le sue teorie, a verificarle e cercare di perfezionarle, anche quando si tratta di conclusioni elaborate più di un secolo fa. tali teorie sono continuamente sottoposte al vaglio della comunità scientifica che le esamina, le controverifica e avvia esperimenti per confermare o confutare i loro assunti. E l’esperimento qui analizzato lo dimostra: proprio per confermare le teorizzazioni di Darwin, gli scienziati pongo in essere continui nuovi esperimenti, sfruttando le nuove tecnologie, per verificare e comprendere sempre meglio il funzionamento della realtà circostante. Per questo, teorie come quella evoluzionistica non sono affatto date per scontate. 

La scienza non dà nulla per scontato, è ricerca continua: in alcuni casi ricerca basata su esperimenti che possono durare anche 30 anni.

P.T.