
Con questo dialogo intendo spiegare le più tipiche argomentazioni degli arrampicatori sugli specchi che stanno alla base dell’Antimetodo.
- Evvai, abbiamo vinto 1-0!
- Ma questo lo dici tu…
- No no, lo dice il tabellone. Vedi? “1-0”.
- Ma l’hai vista la partita?
- Sì, sono stato qui di fianco a te tutto il tempo. E comunque potrei anche non averla vista ma sul tabellone c’è scritto “1-0”.
- Come se il tabellone dimostrasse qualcosa.
- E cosa dovrebbe dimostrare il tabellone, se non il risultato?
- Ma non possiamo ridurre tutto al risultato scritto sul tabellone. Avevamo tre infortunati, ci hanno espulso il capitano…e quel rigore? Vuoi davvero dirmi che c’era?
- Non so se c’era o no, ma l’arbitro l’ha concesso e il nostro attaccante l’ha segnato. E abbiamo vinto 1-0.
- Si vede che non capisci nulla di calcio: se dopo 6 minuti il nostro attaccante avesse messo dentro quella palla a porta vuota invece di svirgolare, ora staremmo parlando di un’altra partita.
- Infatti: staremmo parlando di un’altra partita. Questa partita, invece, è finita 1-0.
- Fai dei ragionamenti limitati, non riesci a cogliere la visione di insieme: il gioco di squadra che abbiamo espresso, come abbiamo reagito al rigore, con che animo ci siamo difesi. E poi: vogliamo parlare della prestazione di quell’esordiente? Farà strada il ragazzo…
- Lo spero per lui ma anche quel ragazzo, se glielo chiedi, ti dice che avete perso 1-0.
- Ma come puoi stabilire il pensiero degli altri? Lo vedi con che arroganza ti poni? Decidi una verità e obblighi tutti gli altri a pensarla come te. Questo non fa bene a un dialogo che vuole essere innanzitutto costruttivo.
- Ma “costruttivo” de che? Abbiamo fatto un gol e voi zero, il tabellone riporta quel risultato, l’arbitro lo ha messo a verbale, tutti i siti sportivi riportano “1-0”, la FIGC ha assegnato tre punti alla mia squadra e zero alla tua. E’ finita 1-0!
- Certo, è arrivato il signor “so tutto io”. Non si può proprio parlare con quelli come te.
- Di cosa dobbiamo parlare? Stai forse insinuando che avete vinto voi?
- Quanto materialismo: non hai altro argomento che la vittoria, tu. Dovresti spingerti più in là della dicotomia “vincere-perdere” e chiederti piuttosto: la vera felicità si raggiunge vincendo? Davvero “vincere” è lo scopo di questo gioco?
- Si, lo è: lo scopo è fare un gol in più dell’avversario, infatti se noti sono i giocatori della mia squadra che stanno festeggiando, non quelli della tua…
- Hai proprio una visione limitata della realtà, me lo stai dimostrando chiaramente.
- Ma scusa, allora dimostrami tu come è finita la partita.
- Ma io non devo dimostrare niente, siamo mica in tribunale! Ti faccio solo notare che il tuo approccio alla questione è sbagliato ma ti poni comunque come se avessi la verità assoluta in tasca.
- Non ce l’ho in tasca, è scritta sul tabellone: vedi? “squadra mia 1 – squadra tua 0”.
- Ancora con sto tabellone, ma tu sei ossessionato dal tabellone! Non sai vedere al di là di quello stupido aggeggio. Apri la mente!
- E aprire la mente cambierebbe il risultato della partita?
- Aprire la mente ti consentirebbe di valutare altri punti di vista invece di trincerarti nelle tue convinzioni in modo così superficiale. Pensaci: tutto è accaduto per un rigore per fallo di mano in area , giusto? Ma allora sarebbe bastato che il regolamento non prevedesse il rigore ma la punizione a due in area e già molto probabilmente quel gol non esisterebbe più. Vedi? Ragioni in base a troppi pochi elementi per capire davvero a fondo la questione.
- I pochi elementi che ho sono il regolamento del gioco del calcio, che dice che il fallo di mani in area è rigore e se segni il rigore fai un gol. Dice anche che se quello sarà l’unico gol, allora la partita finirà 1-0.
- E tu pensi di poter limitare tutta l’analisi della partita solo al gol che avete fatto voi? Ti sembra logico?
- Perché, voi avete fatto dei gol?
- Non sta certo a me stabilire se abbiamo fatto dei gol o no, ci saranno delle regole e saranno loro a definire il risultato. Noi siamo solo dei comuni tifosi e non possiamo arrogarci questa prerogativa, ne’ io ne’ tu. Solo che io ne sono consapevole, tu no. Capisci?
- Capisco solo che sto cominciando a giustificare gli hooligans che allo stadio preferiscono malmenare i tifosi avversari. La prossima la guardiamo ognuno a casa sua, ok?
P.T.