In questo articolo vorrei fare alcune osservazioni su una delle mie “credenze” preferite: quella sugli alieni.

Premessa: la possibilità generale che gli alieni esistano non è una credenza, tant’è che la stessa NASA sta investendo milioni di dollari per cercare pianeti abitabili e forme di vita extra-terrestri. Non intendo dunque considerare “credenza” il fatto di credere alla possibilità che esistano altre forme di vita nell’universo (cosa alla quale credo anche io, o almeno ci spero…), bensì l’immaginario comune che abbiamo di essi, per dimostrare come l’idea che abbiamo degli alieni sia mero frutto della nostra mente e di tutta una serie di preconcetti acquisiti che, come tali, nulla hanno a che fare con una teoria scientifica su di essi.

Provo a spiegarmi meglio. Dovendo formulare una teoria sull’esistenza degli alieni che abbia valore scientifico dobbiamo necessariamente partire dal presupposto che questi esseri provengano da un’altra galassia, da un pianeta completamente diverso dal nostro, con condizioni ambientali, atmosferiche, gravitazionali, cosmologiche e fisiche necessariamente diverse da quelle che troviamo sulla Terra; di conseguenza, anche l’evoluzione geologica di quel pianeta, l’evoluzione climatica, la nascita e lo sviluppo della vita dovrebbero essere completamente diverse da quelle che abbiamo avuto sul nostro pianeta. 
Ogni più piccola modifica dell’ambiente, del clima, della posizione astrofisica di quel dato pianeta, e quindi anche delle condizioni che hanno permesso la nascita e lo sviluppo della vita, possono cambiare radicalmente ogni singolo dettaglio della vita stessa, comprese (e qui vengo al punto) le fattezze fisiche di quegli esseri viventi, che dipendono (come noi) completamente dall’ambiente alieno circostante.

Nonostante questo, nell’immaginario collettivo, e anche nelle pseudo “prove” della loro esistenza e del loro passaggio sulla Terra (foto, video, testimonianze e quant’altro), gli alieni sono inspiegabilmente ed esageratamente simili a noi: hanno una faccia con occhi, naso e bocca e hanno un corpo uguale al nostro con due braccia e due gambe, tutte caratteristiche che presumono delle condizioni, sul loro pianeta, sostanzialmente uguali a quelle del nostro, circostanza altamente improbabile. Ma ancor di più, sono caratteristiche che presuppongono un’evoluzione identica a quella dell’essere umano, circostanza ancor più improbabile.

Pensate infatti alla vita sulla Terra: nelle stesse identiche condizioni geologiche, ambientali, fisiche e di sviluppo della vita, esistono esseri viventi completamente diversi tra loro, come gli umani e le formiche. Come è possibile che gli alieni siano più simili a noi di quanto non lo siano altri esseri sulla Terra come gli insetti? E come è possibile che gli alieni somiglino a noi più ancora di quanto non ci somiglino le scimmie, nostro antenato evolutivo col quale condividiamo il 99% del patrimonio genetico?

La risposta è che gli alieni (quegli alieni lì) sono il mero frutto della nostra immaginazione e come tali il nostro cervello li configura nell’unico modo che riesce, cioè simili ai soli altri esseri pensanti che conosce: noi stessi. Pertanto, tutta l’ufologia e la speculazione sugli alieni che da anni coinvolge scrittori, pseudo scienziati, “esperti” e gente comune, non è altro che una credenza antiscientifica.

Gli alieni, statisticamente parlando, molto probabilmente esistono; ma altrettanto statisticamente le loro fattezze non possono che essere diametralmente diverse dalle nostre e da quelle di ogni altro essere vivente presente sulla Terra. Così diverse che non dovremmo neppure essere in grado di immaginarle.

P.T.