Vedrete, vedrete come inizieranno a fioccare sentenze contro la dittatura sanitaria!” dicevano in molti; in effetti le sentenze iniziano a fioccare davvero, ma sono di senso opposto: dopo la CEDU e il Tar del Lazio, così come il Tribunale di Milano, nonostante l’avv. Sandri dica il contrario, anche il TAR Sardegna ha respinto il ricorso dei sanitari che erano stati sospesi dal lavoro perché non vaccinati.

Il caso tratta di 173 sanitari, sospesi dal lavoro in quanto non vaccinati, che hanno fatto ricorso per vedersi reintegrati sul posto di lavoro, chiedendo in via cautelare il blocco della sospensione.

Non si tratta però di una sentenza definitiva, ma di una ordinanza cautelare con la quale il TAR Sardegna ha respinto il ricorso cautelare dei sanitari ritenendo

“insussistenti i presupposti per disporre la sospensione dei provvedimenti impugnati”

TAR Sardegna

Al contrario, il TAR ha accolto le eccezioni preliminari presentate dalle parti opponenti – l’ATS Sardegna (difesa dai legali Paola Trudu e Anna Sedda), l’ordine degli infermieri (assistito da Salvatore Casula e Silvio Pinna) e l’Anci con il sindaco di Quartu, Graziano Milia, costituiti in giudizio con l’avvocato Carlo Augusto Melis – ritenendo che:

“Le eccezioni preliminari prospettate dalle amministrazioni resistenti appaiono nella valutazione propria della fase cautelare suscettibili di favorevole apprezzamento e che le stesse incidono sull’ammissibilità (anche) delle questioni di costituzionalità prospettate sotto il profilo della carenza di interesse al ricorso”

TAR Sardegna

Il ricorso, peraltro, si fonda sulla questione che i vaccini Covid non sarebbero sufficientemente sperimentati al fine di dimostrare efficacia e sicurezza, e per questo imporre l’obbligo ai sanitari sarebbe illegittimo e incostituzionale.

Ad oggi, il TAR non ha ancora fissato l’udienza per la trattazione del merito del ricorso, per il quale si sono per il momento riservati. Nell’attesa, possiamo comunque dedurre che il ricorso non potrà trovare accoglimento neppure nel merito, dal momento che i vaccini hanno seguito un iter espressamente previsto dalla legge europea, ossia l’autorizzazione condizionata, che in alcun modo ha saltato fasi di trial o ha valutato solo superficialmente efficacia e sicurezza dei vaccini, che continuano invece ad essere condizioni necessarie per l’approvazione anche nel caso di autorizzazione condizionata, come avevo ampiamente spiegato in questo articolo.

E anche questa volta, la dittatura sanitaria la svelate domani.

Alla prossima sentenza!

P.T.