Scie Chimiche: i nemici del complotto

Le ultime considerazioni sul complotto delle scie chimiche va fatto in rapporto all’ultimo argomento della logica dei troppi, ossia i nemici del complotto.

Nell’articolo ad esso dedicato avevamo spiegato che i complotti globali vanno necessariamente incontro all’ostilità di chi da quel complotto avrebbe solo da perderci, poiché la realtà geopolitica internazionale è fatta di un gran numero di attori, con interessi diversi e contrapposti, che non fanno altro che cercare di colpirsi ed ostacolarsi a vicenda.

Restiamo dunque nell’analisi del complotto delle scie chimiche e chiediamoci: chi sarebbero i nemici del complotto?

I nemici del complotto

I primi nemici sono coloro che lo mettono in pratica

Iniziamo con la considerazione più ovvia: stiamo parlando di una cospirazione la cui finalità è quella di spruzzare sostanze tossiche o dannose per l’organismo umano sull’intera atmosfera del pianeta. Ma se così è, le suddette sostanze andrebbero a danneggiare chiunque, in primo luogo gli stessi soggetti che lo mettono in pratica.

Mi riferisco non solo a questi presunti “poteri forti”, ma più banalmente ai piloti, agli addetti delle compagnie aeree, ai dipendenti delle industrie di alluminio, ai trasportatori del materiale, agli ingegneri aeronautici, al personale aeroportuale, ecc…

nemici del complotto

Per quale motivo questa gente accetterebbe un lento stillicidio che porterebbe alla malattia e alla morte loro stessi e le loro famiglie, senza dire nulla? Possibile che nessuno di loro, neanche uno in 70 anni, si sia ribellato a questo sistema che lo danneggia e anzi continui imperterrito ad eseguire ordini che vanno contro il suo stesso istinto di sopravvivenza?

Come si giustifica questa assurdità? Nessun complottista ha una risposta per questo.

I Governi

Passiamo ad un’altra categoria che certamente verrebbe danneggiata dal complotto delle scie chimiche e che non avrebbe alcuna ragione plausibile per accettare in silenzio una simile cospirazione: i governi.

Molti sarebbero portati a ritenere questo un assurdo, dal momento che i governi dovrebbero essere anzi parte attiva del complotto, se non addirittura i suoi primi fautori. Tuttavia ciò non avrebbe alcun senso.

nemici del complotto

Tutti gli Stati del mondo traggono la propria ricchezza dalla forza lavoro dei loro sudditi, sia per il sostegno al PIL sia perché, semplicemente, pagano le tasse. E’ noto che uno dei principali punti critici della geopolitica mondiale è costituito proprio dai problemi correlati al calo demografico; in effetti, soprattutto i Paesi occidentali lamentano oggi la crisi demografica come il più serio problema per la crescita e lo sviluppo.

Per quale ragione allora gli Stati dovrebbero mettere in piedi o addirittura supportare col loro silenzio un complotto volto a sterminare la popolazione?

Diminuire la popolazione mondiale sarebbe solo un danno per i governi di tutto il mondo, perché ostacolerebbe la crescita e la produttività dello Stato e allo stesso tempo limiterebbe sempre più fortemente gli introiti, dovuti alle meno tasse. Inoltre, la morte di persone soprattutto in età giovane contribuisce a far vacillare i sistemi pensionistici, che costituiscono una delle principali voci di spesa per uno Stato.

E non si pensi che la variabile del complotto che anziché la morte prevede il far ammalare le persone possa scongiurare questa realtà di fatto: i malati costituiscono un costo per i sistemi sanitari nazionali anche piuttosto ingente; per non parlare delle eventuali pensioni di invalidità, le strutture per la degenza, gli stipendi degli addetti agli ospedali pubblici.

Non esistono ragioni per cui i governi dovrebbero avallare il complotto

Non esiste alcuna ragione al mondo per cui gli Stati dovrebbero essere d’accordo con un complotto del genere, né alcuna ragione al mondo che potrebbe indurre gli stessi ad appoggiarlo o anche solo semplicemente non ostacolarlo. I governi sarebbero i nemici del complotto per eccellenza.

Senza dimenticare che gli Stati hanno il monopolio della forza coercitiva, controllano eserciti, possono nazionalizzare le imprese; hanno un potere enorme nelle dinamiche sociali internazionali e non ci metterebbero niente ad ostacolare un complotto del genere arrestando tutti i suoi complici.

Perfino i “poteri forti” sarebbero nemici del complotto

Ma poniamo anche, come sicuramente qualche complottista potrebbe sostenere, che la spiegazione stia nel fatto che questi poteri forti tengono in pugno tutti i governi grazie ad occulte dinamiche economiche e che quindi riescano a costringere al silenzio i vari Stati sul presupposto che questi sarebbero “in debito” con il nuovo ordine mondiale e quindi costretti ad accettare le sue decisioni per non subire ripercussioni sociali ed economiche.

Se fosse così: perché mai i poteri forti, il cui guadagno sarebbe proprio costituito dagli introiti economici ricavati dai pagamenti che ricevono dai singoli Stati, dovrebbero mettere in pratica un complotto che stermina la popolazione e rende ancora più difficile per questi ultimi pagare il loro debito?

Non avrebbe alcun senso, sarebbe la strategia più controproducente della storia dell’umanità.

Troppi nemici

Insomma, anche a voler ignorare tutte le argomentazioni logiche già prodotte nei precedenti articoli – riguardo i soggetti, i costi, la complessità, i rischi e gli errori – il complotto delle scie chimiche risulterebbe comunque insostenibile a causa dell’eccessivo numero di nemici che avrebbe, primi fra tutti gli stessi soggetti che lo avrebbero ordito.

Come vedete, per smentire il complotto delle scie chimiche bastano dei semplici ragionamenti logici e il semplice tentativo di ricostruire sensatamente la teoria del complotto, senza neanche prendersi la briga di andare a valutare le singole prove.

P.T.