Perché la ricerca spaziale è importante?

Il successo del lancio della Missione Perseverance di questi giorni ha riportato alla ribalta dell’opinione pubblica il tema delle missioni spaziali; con esso, ha anche riattivato i soliti antiscientisti – come sempre accade quando parte una missione spaziale – a criticare e lamentare che vengano fatti certi investimenti per cose così futili quando sulla Terra abbiamo numerosi problemi più seri. In particolare in questo periodo di emergenza sanitaria mondiale.

Cogliendo quindi l’occasione del dibattito pubblico, volevo provare a spiegare e dimostrare quanto in realtà la ricerca spaziale sia importante non solo per l’evoluzione e la conoscenza astronomica fine a se stessa, ma per le enormi ricadute che essa ha sulla nostra vita quotidiana.

Può infatti sembrare assurdo che tecnologie così evolute e specifiche per lo spazio possano mai avere una qualche utilità anche per il normale cittadino nella sua quotidianità, e invece è esattamente così. E lo è molto più di quanto possiamo pensare.

Dobbiamo considerare che lo spazio è l’ambiente più ostile che esista per gli esseri viventi; nello spazio è difficile comunicare, muoversi, rimediare a eventuali errori, svolgere qualunque tipo di operazione, sia da remoto che in loco. Per un astronauta nello spazio, infatti, anche le cose che per noi sono le più naturali al mondo, come bere, mangiare o andare al bagno, diventano complesse quando non impeditive.

Per questo, da sempre la ricerca spaziale si è dovuta attivare per trovare soluzioni, sistemi, materiali, attrezzature per fronteggiare tutte queste criticità, e per farlo ha dovuto investire denaro, personale e risorse mettendo a disposizione tutta la conoscenza e la ricerca possibile. Ed è questo il motivo per cui la ricerca spaziale è – insieme allo studio delle particelle elementari – l’ambito scientifico in assoluto più evoluto, rappresentando il massimo dell’evoluzione umana attuale.

Tutto ciò ha evidenti ricadute anche sulla quotidianità degli esseri umani, perché tutte le scoperte e le soluzioni ideate per lo spazio finiscono poi per divenire di dominio pubblico, spingendo aziende e ricercatori privati a riutilizzare quelle tecnologie e quelle conoscenze per metterle a disposizione del grande pubblico negli ambiti più disparati. Vediamone alcuni.

I sistemi di comunicazione

Chiaramente, lo spazio è gigantesco – Marte, pianeta a noi più vicino, dista 200 milioni di km – e questo comporta serie difficoltà di comunicazione con le sonde in viaggio. Un problema che la ricerca spaziale ha iniziato ad affrontare già con le Missioni Apollo e che ha portato alla creazione di nuove tecnologie satellitari per permettere una comunicazione il più possibile rapida ed efficiente. Quegli stessi sistemi sono stati poi mutuati nel civile, portando alla nascita di internet, dei telefoni cellulari, dei pc e degli smartphone.

Non solo: la continua necessità di ampliare la capacità di immagazzinamento dei dati per sfruttare al massimo ogni singola sonda, ha portato la ricerca spaziale a creare sistemi elettronici capaci di memorie enormi racchiuse in piccoli spazi, come i microchip. Anche tali soluzioni sono state poi riutilizzate nel civile, al punto che oggi abbiamo telefoni con una quantità di memoria centinaia di volte più grande di quella utilizzata per l’intera missione Apollo che ha portato il primo uomo sulla Luna.

Anche la velocità di trasmissione dei dati si è velocizzata in maniera esponenziale: chi ha la mia età ricorda sicuramente che per scaricare una singola canzone da Napster erano necessarie settimane, mentre oggi in un’ora si può scaricare un film in 4K. Tutto questo è stato possibile grazie alla ricerca spaziale.

Medicina

Uno dei principali problemi che ci troviamo ad affrontare nello spazio sono le radiazioni. In assenza di campo magnetico terrestre, nello spazio infatti sia i dispositivi che gli stessi esseri umani sono pericolosamente esposti alle radiazioni. Questo ha indotto tutti i tecnici aerospaziali ad ideare strumenti e soluzioni per studiare al meglio le radiazioni e trovare protezioni alle stesse.

ricerca spaziale è importante

Da queste ricerche sono poi emerse le conoscenze necessarie per la realizzazione di strumenti medici come le tac, che sfruttano proprio quei principi per svolgere le diagnosi e quelle stesse soluzioni per limitare al massimo l’esposizione alle radiazioni. Quando pensate all’enorme importanza che hanno ormai le tac in ambito medico sanitario, ricordatevi che tutto ciò è stato possibile grazie alla ricerca spaziale.

Non solo. Sempre dalla ricerca spaziale derivano ad esempio il braccio robotico che consente di operare direttamente in risonanza magnetica funzionale; inoltre, la ricerca in microgravità ha portato a importanti innovazioni nel campo della medicina, come i metodi per somministrare farmaci antitumorali in modo mirato alle cellule malate.

Uno dei settori oggi più promettenti è poi la ricerca sull’osteoporosi. Sperimentare nuovi farmaci nello Spazio è più facile: in un mese in microgravità, un astronauta perde circa l’1,5% di massa ossea, quanta ne perde un anziano in un anno.

Filtraggio dell’acqua

Un altro ambito nel quale la ricerca spaziale è importante è la nostra capacità di filtrare l’acqua per renderla potabile. Si tratta infatti di un altro problema serio che si verifica nello spazio, e che la ricerca spaziale ha saputo risolvere nonostante gli spazi stretti che inevitabilmente caratterizzano le astronavi.

Quella stessa tecnologia, con le opportune modifiche, viene usata oggi sulla Terra per purificare e potabilizzare l’acqua in particolare nei Paesi del Terzo Mondo o dove l’acqua è particolarmente contaminata da batteri nocivi.

Sismologia

Le sonde attualmente in uso alla NASA e alle altre Agenzie spaziali impegnate nell’analizzare il pianeta rosso hanno sviluppato una tecnologia in grado di verificare la composizione del suo sottosuolo. Questa tecnologia sarebbe anche in grado di fare lo stesso sulla Terra, e questo ci permetterebbe di migliorare il nostro monitoraggio sullo spostamento delle zolle terrestri e, in estrema ipotesi, migliorare la nostra capacità di prevedere i terremoti, una soluzione che potrebbe salvare migliaia di vite.

Altri ambiti

Altre ricadute sulla vita di tutti i giorni generate dalla ricerca spaziale sono poi le coperte termiche, gli utensili a pila o i pannelli solari (nello spazio non puoi “attaccarti alla corrente”), il cibo liofilizzato (nello spazio non puoi cucinare), i materiali delle tute spaziali, a vario titolo riutilizzati per gli scarponi termici e le tute ignifughe dei pompieri, ma anche i materiali leggeri e resistenti per la realizzazione di tensostrutture.

Insomma: anche se non ci facciamo caso, la ricerca spaziale è importante per tutti noi, perché tutto ciò che viene scoperto e utilizzato nell’ambito più tecnologico nel quale l’uomo si sia mai avventurato, prima o poi arriva anche nelle nostre case, consentendoci di vivere meglio, monitorare meglio la nostra salute, fare più cose e farle meglio.

P.T.

Spinoff della NASA sulle ricadute tecnologiche della ricerca spaziale

Studio sul ritorno economico della ricerca spaziale