L’antiscienza, il complottismo e l’approccio metodologico fondato sui bias cognitivi producono teorie spesso ridicole, che possono farci sorridere e avere una scusa per riderci su. Ma non è sempre così: questo tipo di atteggiamento produce infatti anche movimenti sociali estremamente pericolosi, capaci di produrre effetti disastrosi nella società: uno degli esempi più significativi è quello che sta accadendo in questi giorni coi no vax a Samoa.

No vax a Samoa: come è nato tutto

Cominciamo dall’inizio. Perché ci sono i no vax a Samoa? Può apparire strano che in un Paese meno civilizzato e isolato dal mondo, l’ondata no vax possa avere attecchito così bene; di solito, anzi, è proprio in questi paesi che la popolazione riconosce sulla propria pelle l’importanza delle vaccinazioni.

Ma la diffusione della teoria no vax a Samoa ha una sua spiegazione specifica.

La causa scatenante risale ad appena un anno fa; nel 2018, infatti, due infermiere avevano compiuto un madornale errore durante la somministrazione di due vaccini MPR, diluendolo non con l’acqua ma con una boccetta di antibiotico scaduto. La conseguenza è stata che i due bambini vaccinati sono morti per gli effetti collaterali di quel mix letale.

Come detto, si è trattato di un errore imperdonabile, ma pur sempre un errore: le conseguenze letali erano derivate dalla diluizione del vaccino in un antibiotico scaduto e non dal vaccino in sé. Ma l’evento ha suscitato subito grande indignazione e paura tra la gente di Samoa, che un po’ per ignoranza in materia, un po’ per disinformazione delle testate giornalistiche locali, un po’ per la naturale diffidenza di tutte le mamme quando si tratta di somministrare medicinali ai propri figli, hanno progressivamente maturato dubbi sulla sicurezza dei vaccini, smettendo di vaccinare i loro figli.

I danni dei no vax a Samoa

Posso intuire il ragionamento fatto da quelle mamme: “sì, può essere che in realtà il vaccino non c’entri nulla, ma potrebbe sempre succedere, quindi nel dubbio è meglio non vaccinare. Tanto il morbillo lo abbiamo fatto in tanti, che male vuoi che sia!“. Tipica dinamica da post-verità.

Queste perplessità sono poi state subito cavalcate dalle frange no vax, che hanno alimentato quelle perplessità tramutandole in vero e proprio terrore complottista, scatenando una campagna diffamatoria contro i vaccini nell’isola.

Il risultato è stato che, in appena un anno, la percentuale dei vaccinati è scesa sotto il 31%. In una situazione del genere, era solo questione di tempo prima che un’epidemia di morbillo si verificasse e si manifestasse in tutta la sua potenza contro una popolazione non immunizzata.

No vax a Samoa
conteggio dei morti per morbillo a Samoa

In breve tempo, il morbillo – che ricordo essere una malattia estremamente contagiosa – è arrivato e ha contagiato quasi 5 mila persone, causando nel giro di appena un mese ben 63 morti, di cui 55 bambini sotto i 4 anni. E il conto continua ad aumentare.

Le misure di emergenza

No vax a Samoa

L’isola è così dovuta correre ai ripari con misure del tutto simili alle quarantene che hanno caratterizzato il nostro medioevo: le scuole sono state chiuse e così tutti gli edifici pubblici. Tutto il personale pubblico dell’isola è stato tolto dalle loro funzioni per aiutare i sanitari a procedere con la vaccinazione di massa; tutte le case in cui vivono persone non vaccinate issano oggi una bandiera rossa, per segnalare ai sanitari di intervenire. Una situazione drammatica, al limite del paradossale se si pensa che siamo nel 2019.

…Se fosse successo in Italia?

I dati sono quindi eclatanti: 5 mila casi e 63 morti su un’isola di appena 200.000 abitanti, mostrano statisticamente uno spaccato di quel che potrebbe accadere in Italia se si verificasse una situazione simile. Ne avevo già parlato in questo articolo, e dello stesso problema si è occupato anche “MedicalFacts“: 63 morti su 200.000 persone equivale a 25 mila morti circa in Italia.

E’ questo che i no vax vorrebbero?

Perché bisogna fermare l’antimetodo

L’esempio dei no vax a Samoa dimostra come gli effetti dell’antimetodo, soprattutto se applicato a questioni scientifico-sanitarie, possa produrre effetti devastanti. La totale ignoranza della gente su materie complesse come l’immunologia, e la tendenza ad affidarsi ai bias cognitivi, creando correlazioni errate sugli eventi che accadono – come associare quei due morti non ad un grave errore umano, ma al vaccino in sé, e quindi ipotizzare un complotto mondiale – non costituisce solo un errore di metodo che va corretto in quanto tale, ma può provocare danni, come uccidere centinaia di bambini. E dobbiamo ritenerci fortunati che questo episodio sia accaduto in una piccola isola sperduta, perché come detto, se fosse accaduto in uno Stato più grande come il nostro, ora avremmo a che fare con decine di migliaia di morti.

L’antimetodo va fermato prima possibile, perché se anche l’epidemia potrà essere scongiurata grazie al progresso tecnologico e medico – e non certo grazie ai no vax -, quei 63 piccoli morti nessuno ce li riporterà indietro.

Spero – invano – che i no vax si mettano una mano sulla coscienza, almeno questa volta.

Ostacolate l’ignoranza e l’antiscienza, perché un giorno potrebbe prendersela con voi.

P.T.