Il giornale “Il Tempo“, dopo aver fatto la sua magra figura con la questione dei morti Covid e delle patologie pregresse – qui un articolo in merito -, ha deciso di provare a migliorare il suo record, tentando di sparare una fesseria più grossa che oggi mi tocca debunkerare: il Direttore della Bayer non ha detto che il vaccino è una terapia genica!

Contestualizziamo: come già spiegato anche da BUTAC in questo articolo, Stefan Oelrich, Direttore della casa farmaceutica Bayer, ha fatto il discorso di apertura del World Healt Summit 2021, nel quale, secondo il giornalista de Il Tempo – qui il suo breve articolo -, si sarebbe lasciato andare ad una clamorosa ammissione, ossia avrebbe espressamente confermato ciò che la scienza – di regime – nega da danni, ovvero che il vaccino sia una terapia genica.

Incredibile, sentendo il discorso originale – qui il video -, pensare che un giornalista possa avere problemi così gravi di comprensione del testo. Per capire infatti che il Direttore della Bayer non ha mai detto che il vaccino è una terapia genica, basta ascoltare il suo discorso. Essendo in inglese, vi riporto il passo “incriminato” – e contestualizzato – già tradotto in italiano:

Perché coloro che fanno il salto per guidare l’innovazione in modo davvero significativo e investono e si assumono il rischio di investire in ricerca e sviluppo otterranno anche la sostenibilità creando sicurezza del lavoro e creando prosperità per coloro che intraprendono l’investimento. Penso che questo sia davvero importante anche per queste latitudini qui. E per noi, quindi, stiamo davvero facendo quel salto, noi come azienda Bayer, nella terapia genica cellulare, che per me è uno di questi esempi. Stiamo davvero andando a fare la differenza, si spera, andando avanti. Alla fine i vaccini mRNA sono un esempio di quella terapia cellulare e genica. Mi piace sempre dire, se avessimo fatto un sondaggio pubblico due anni fa, chiedendo “saresti disposto a prendere la terapia genica o cellulare e iniettarla nel tuo corpo” probabilmente avremmo avuto un tasso di rifiuto del 95%. Penso che questa pandemia abbia anche aperto gli occhi di molte persone all’innovazione in un modo che forse non era possibile prima.

Stefan Oelrich

Ora. Mi sembra evidente che il tenore letterale delle affermazioni del Direttore della Bayer siano chiare e non equivocabili: egli apre il discorso elogiando coloro che guidano l’innovazione tecnologica in ambito medico, contribuendo a fare un grosso salto in avanti per la salute di tutti e ottenendo, in questo modo, sostenibilità sul lavoro e ricchezza per coloro che ci lavorano; una cosa di cui si fregia egli stesso, che con la Bayer è all’avanguardia riguardo le terapie geniche, sulle quali si è investito tanto ed ora iniziano a dare risultati concreti sotto tutti i punti di vista.

Subito dopo questa premessa “autoreferenziale”, afferma che, a suo avviso, i vaccini Covid stanno seguendo lo stesso iter, ossia un investimento in ricerca per fare un grande salto in avanti e garantire sostenibilità e lavoro. I vaccini Covid, insomma, stanno facendo quello che la Bayer fa già da anni con le terapie geniche.

Ecco perché, conclude il Direttore con un paragone, “alla fine i vaccini mRNA sono un esempio di quella terapia cellulare e genica“.

Cioè: il Direttore della Bayer non ha detto che i vaccini sono una terapia genica, ma che, in termini di sviluppo e sfide future, sono un esempio di ricerca e innovazione tanto quanto lo sono le terapie geniche già sperimentate dalla Bayer.

Del resto, che il vaccino non sia una terapia genica lo sanno ormai anche i comodini, dato che “terapia genica” ha un significato ben preciso, ossia si tratta di una terapia capace di “trattare una patologia mirando direttamente alle sue basi genetiche“. Il concetto base di questa strategia terapeutica è di “fornire all’organismo una copia corretta del gene difettoso o un altro gene che possa compensarne il malfunzionamento nelle cellule colpite dalla malattia”.

Ciò che non ha nulla a che fare con il vaccino, che non è una terapia e non fornisce all’organismo alcuna “copia corretta di un gene difettoso”. Sarebbe dunque stato molto strano che un Direttore di una delle principali case farmaceutiche nel mondo facesse una gaffe simile. E infatti non l’ha fatta: la gaffe è tutta del giornalista con problemi di comprensione del testo.

Per approfondimenti sul concetto di terapia genica, vi lascio questo ottimo video del Caccia, sul canale “Polemica in Pillole“.

P.T.

Se ti piace quello che leggi e vuoi aiutare il nostro progetto, supportaci su Patreon!

https://www.patreon.com/paolotuttotroppo