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Il crollo delle Torri Gemelle

L’aspetto più contestato del complotto è certamente il crollo delle Torri Gemelle e quindi mi dovrò dilungare un tantino di più sulle “prove”, anche se il mio intento sarebbe quello di individuare le fallacie argomentative della teoria del complotto. Ma un po’ di debunking non fa mai male…

Secondo la teoria del complotto, il crollo sarebbe incompatibile con l’impatto degli aerei per i seguenti motivi:

  • il carburante brucia ad una temperatura insufficiente a fondere la struttura di acciaio;
  • il crollo è identico ad una esplosione controllata;
  • un gruppo di 2000 ingegneri ha svolto degli studi che pongono seri dubbi sulla versione ufficiale.

Analizziamo prima le prove.

Come fonde l’acciaio?

E’ vero che il combustibile brucia a 825 gradi circa, mentre l’acciaio fonde a 1500 gradi circa; tuttavia, questa considerazione non tiene conto di alcuni fattori collaterali che necessariamente andrebbero considerati in una analisi dettagliata.

Il primo è che con l’esplosione del carburante ovviamente tutto ciò che c’era nelle torri ha preso fuoco (mobili, parti elettriche, tende, ecc…) e non solo l’acciaio, portando la temperatura ben oltre gli 825 gradi.

La seconda è che l’acciaio, sebbene fonda 1500 gradi, non significa che fino a 1499 gradi non subisca alcun danno e poi con un solo grado in più, come per magia, si sciolga all’istante: questa è una cosa da cartone animato. Invece, già a 650 gradi l’acciaio perde il 50% della sua resistenza

Perdendo metà della resistenza è ovvio che non sia in grado di reggere quel peso nello stesso modo.

Questa impostazione metodologica è tipica dell’atteggiamento complottista, che riadatta le prove a suo piacimento per dimostrare quello che vuole, tralasciando (volutamente o per incompetenza) particolari fondamentali. E’ il principio di riadattamento.

Come avviene un’esplosione controllata?

In effetti, tutti quanti (me compreso), guardando il crollo delle Torri Gemelle, abbiamo avuto la netta impressione che fossero estremamente simili ad una esplosione controllata. Una simile correlazione, però, è solo apparente, ossia frutto di “apofenia“, indotta dal bias di conferma che cerca di trovare una prova qualunque che avvalori la sua teoria.

Facciamo un esperimento. Vi invito ad andare a vedere su internet il crollo delle torri e paragonarlo con quello di una qualunque esplosione controllata; a velocità normale vi sembreranno identici, ma a rallentatore noterete dei particolari fondamentali.

Cominciamo da questo video.

In esso, come visto, trovate alcune demolizioni controllate. Se le guardate con attenzione, vi accorgerete che le cariche esplosive vengono piazzate principalmente in basso, per far cedere la struttura da sotto e far implodere l’intero palazzo su se stesso; infatti, il palazzo inizia a crollare nei punti in cui avvengono le esplosioni (in basso), e di riflesso precipita anche la cima. 

Guardate ora il filmato qui sopra che riprende invece il crollo delle due Torri Gemelle. Come vedete, le Twin Towers non sono crollate dalle fondamenta: il crollo inizia in alto, proprio in corrispondenza dei piani interessati dall’impatto aereo, e man mano il peso dei piani superiori fa progressivamente cedere la struttura dei piani inferiori, in un “effetto domino” che dura fino a terra.

Per questo motivo, quei presunti “sfiati” che si vedono nei filmati, che per alcuni complottisti sarebbero la prova di una serie di esplosioni, non sono una prova: se lo fossero, la struttura inizierebbe a cedere da quei punti e solo dopo crollerebbe anche la cima, ma non è quel che accade. Non avrebbe alcun senso una carica fatta esplodere in un punto in cui non succede nulla, e che crolla solo quando il peso dei piani superiori che stanno rovinando a terra si portano via anche quella sezione.

Rivedetevi i filmati facendo caso a questi particolari e fatemi sapere…

Carico statico e carico dinamico

A questo punto il complottista potrebbe ancora obiettare: ma se il peso dei piani alti era sempre lo stesso, perché mai i piani inferiori a quelli dell’impatto avrebbero dovuto cedere “improvvisamente”? Se erano in grado di reggere quel peso prima, non avendo subito danni dall’impatto avrebbero dovuto continuare a reggerlo anche dopo.

Una simile considerazione, in apparenza sensata, è in realtà frutto di Dunning-Kruger, ossia di ignoranza sui principi fisici legati ai concetti di “carico statico” e “carico dinamico“. Provo a spiegarveli con un esempio banale.

Immaginate di prendere una cassa da 12 birre e posarvela sulla testa; riuscireste a tenerla su senza sentire particolare dolore? Presumo di sì, al netto dell’equilibrio (ma potete aiutarvi con le mani).

Ora immaginate invece di sollevare quella cassa di birra con le braccia anche solo di 10-20 cm, e poi mollarla di colpo facendovela cadere sulla testa. Sentireste dolore? Presumo di sì. Eppure, il peso della cassa è sempre lo stesso!

Ecco: questa è la differenza tra carico statico e carico dinamico, e la spiegazione del motivo per cui la struttura reggeva prima, e ha smesso di reggere dopo.

Quindi no: il crollo delle Torri Gemelle non può essere un’esplosione controllata.

In base a cosa decidete a quali esperti credere?

Quanto al terzo punto, siamo di nuovo di fronte alla violazione del Rasoio di Ockham: ci sono 2000 ingegneri che negano la versione ufficiale, ma ci sono anche migliaia di ingegneri che, al contrario, sostengono la versione ufficiale.

La domanda allora è: non avendo alcuna competenza in ingegneria strutturale, in base a cosa scegliete di credere a quei 2000 ingegneri e non a tutti gli altri ingegneri del mondo?  Il bias di conferma, ovviamente: seleziono solo le prove che confermano la mia teoria, quindi quello che dicono quei 2000 ingegneri è una prova, quello che dicono tutti gli altri no.

E non serve verificare gli argomenti specifici forniti dalle due categorie, perché la validità della prova dipende solamente dalla coerenza della stessa con la mia teoria (principio di coerenza).

E poi: se il crollo in questione è palesemente contrario alle leggi della fisica, non trovate strano che siano riusciti a convincere migliaia di ingegneri, architetti e periti che invece fosse possibile (riuscireste a convincere migliaia di matematici che 1+1 fa 3)? 

Anche qui, il ragionamento è impregnato di pregiudizio (bias di conferma) ed è spinto a credere a uno e non ad altri non sulla base di prove e ragioni razionali, ma solo perché quel qualcuno “dice quello che già penso io”. Questo è ciò che di più lontano possibile esiste dal metodo scientifico.

Crollo delle Torri Gemelle: l’illogicità del compolotto

E ora chiudiamo con le considerazioni logiche.

Poniamo che il complotto sia comunque reale e cerchiamo di riassumere come sarebbero andati i fatti secondo i complottisti: i servizi segreti avrebbero progettato un doppio dirottamento aereo per colpire le torri, pur sapendo che, in base alla fisica, queste non sarebbero mai crollate; per ovviare a questo problema, si sarebbero dunque anche adoperati per piazzare delle cariche esplosive su entrambe le torri per farle crollare veramente. 

Crollo Torri Gemelle

Allora. Tralasciando il problema di spiegare come diavolo ci siano riusciti senza che nessuno sulle torri si avvedesse di nulla considerando che il palazzo va alleggerito (cioè va tolto tutto, pure gli intonaci) e che le cariche vanno piazzate dentro i muri, trapanando le strutture portanti. Un’operazione che richiederebbe almeno un mese di lavoro, periodo durante il quale i palazzi avrebbero dovuto essere chiusi al personale e ai visitatori, anche perché un’operazione del genere sarebbe ben difficile da fare di nascosto portando via mobili, staccando gli intonaci e trapanando i muri sotto gli occhi di tutti…E poi, qualcuno di voi si è chiesto cosa accadrebbe se lanciassi un aereo pieno di carburante contro un palazzo carico di esplosivo? Semplice: che gli inneschi brucerebbero e le cariche esploderebbero all’istante, non certo una ventina di minuti dopo.

Il problema vero è però un altro: se so che colpendo la torre con un aereo questa non cade, perché decido di dirottare un aereo da mandargli contro pur consapevole del fatto che non servirà a nulla e che dovrò anche piazzare delle cariche esplosive?

E perché farlo ben sapendo che la versione che voglio spacciare per ufficiale sarebbe palesemente contraria alla fisica, facendomi beccare immediatamente da chiunque abbia un minimo di conoscenze in materia? 

Possibile che secondo voi organizzazioni come i servizi segreti, con tutte le conoscenze, i mezzi, le influenze e gli strumenti a loro disposizione, nell’inscenare un complotto del genere si dimentichino di fare delle valutazioni così banali ed organizzino il tutto in maniera così grossolana? 

Questi poteri forti sono incredibilmente abili e furbi, o sono degli idioti patentati? Decidetevi!

Una ricostruzione completamente illogica

Come vedete, la teoria alternativa, prima ancora che sfornita di prove concrete, è del tutto insensata sul piano logico-razionale e non considera che ci sarebbero stati migliaia di modi estremamente più semplici per ottenere lo stesso risultato. Metodi che, se vengono in mente a me che non sono nessuno, non possono non essere venuti in mente anche alla CIA.

Pur di rendere valida la teoria del complotto, infatti, il complottista deve compiere dei voli pindarici tali che la ricostruzione che ne deriva presenta delle evidenti falle logiche anche al di là della validità delle prove su cui pretende di fondarsi.

Se anche prendessimo per vera ogni singola prova del complottista – ma abbiamo visto che queste prove non valgono niente – comunque la verità sarebbe del tutto insensata.

E di fronte a queste evidenze, il complottista non si arrenderà ma anzi continuerà a fornire nuove “pseudo-prove” come le “testimonianze” di gente che ha sentito esplosioni nel sottosuolo prima del crollo (perché ovviamente tu fai esplodere le fondamenta di un grattacielo ma lui crolla dopo qualche ora perché lo fai talmente di nascosto che neanche il palazzo stesso se ne accorge, e soprattutto inizia a crollare dall’alto, non dal basso…) o video di presunto “acciaio fuso” sul terreno dopo il crollo. Ma non si renderà conto che la sua ricostruzione è comunque insensata, quindi vale ben poco produrre altre presunte prove a sostegno di una teoria che non ha senso di per sé. Ma lo farà comunque, spinto dal ragionamento a compartimenti stagni.

E poi, una volta con le spalle al muro, cambierà argomento e si metterà a parlare del Pentagono, perché la versione dei fatti sul Pentagono è palesemente sbagliata. Perché ovviamente le prove del Pentagono confutano anche quelle sulle Torri Gemelle, secondo un principio ovvio: l’Antimetodo.

E allora noi analizzeremo anche il Pentagono, nella prossima puntata.

P.T.

Continua