Sulla testata web “Affaitaliani” è da poco uscito un articolo che parla di 2 morti al giorno per il Vaccino Covid. Sulla base dei dati forniti dall’AIFA, infatti, pare che le segnalazioni per decessi a seguito di vaccinazione indichi, facendo un rapido calcolo matematico, proprio una cifra simile.

In questa sede è mio intento ragionare sull’articolo in questione per dimostrare come i disinformatori usino numeri veri, ma totalmente decontestualizzati, per giungere a conclusioni allarmistiche costruendo una storia coerente che impedisce al lettore di soffermarsi su dettagli spesso essenziali, e di vedere quei numeri alla luce del contesto in cui sono inseriti.

Perché sì: i dati dicono davvero così, ma proviamo a ragionarci un attimo sopra.

La storia coerente

La disinformazione spesso la si può riconoscere dal modo in cui una notizia è impostata, anche a prescindere dalla veridicità del contenuto. Infatti, l’articolo in questione è strutturato in questo modo: si prende la fonte ufficiale, ossia il Report sulla Sorveglianza dei vaccini, si estrapolano i calcoli che parlano di 2 morti al giorno per il vaccino e si costruisce la storia coerente: si dice infatti che sono dati che “anche se non vi fosse una correlazione deterministica, anche se il numero non fosse precisamente questo (vista la mancanza di specifiche tra inoculazioni e reazioni possibili) ci sembra comunque un dato rilevante che chi si vaccina dovrebbe almeno conoscere“. Con questa ultima frase, è chiaro l’intento di predisporre il lettore verso il fatto che questo dato sia giusto che la gente lo conosca ma “noncielodicono“, quasi che, se non fosse stato per Affariitaliani, questi 2 morti al giorno per il vaccino non sarebbero mai venuti fuori. Curioso, dato che lo stesso Affariitaliani estrapola quel dato da un report ufficiale, pubblico, accessibile a tutti con un click.

Da lì, parte la solita storia dei tentativi di indagare presso le autorità, che rifiutano ogni risposta perché “chissà cosa ci vogliono nascondere“.

E invece, per comprendere il senso di quel dato sarebbe sufficiente ragionare sugli elementi di contorno, che giustamente Affariitaliani omette per impedire al lettore di costruire una storia coerente diversa da quella che vogliono loro (e questo è il grandissimo potere del WYSIATI sul nostro cervello).

2 Morti al giorno per il vaccino: sono tanti o pochi? Effetto Framing

Come già spiegato ormai alla nausea – un esempio sui vaccini in Israele, uno sul paragone dei casi tra il 2020 e il 2021 e un altro, più vecchio, sugli sbarchi nel Mediterraneo – i numeri assoluti ci dicono ben poco. 2 Morti al giorno per il vaccino sono tanti o pochi? La risposta giusta è “dipende“.

Partiamo dal presupposto che i 2 decessi al giorno sono calcolati sulle segnalazioni e quindi, come dice lo stesso articolo, non ne è accertata la correlazione, il che significa che i reali decessi correlati potrebbero anche essere zero. In effetti, per comprendere se quei 2 morti al giorno siano tanti o pochi, o meglio se siano in linea o meno con la probabilità a priori (e cioè con il normale tasso di letalità in condizioni standard), è necessario anche valutare la mortalità standard per quel gruppo di persone, come avevo provato a fare in questo articolo sui morti in Norvegia a seguito del vaccino.

Ma anche a voler ignorare questo dato, che non è lo scopo di questo articolo, seguitemi in questo semplice ragionamento.

Come dice lo stesso Report, alla data dei conteggi (26/7/2021), sono state somministrate 66 milioni di dosi e sono stati segnalati 506 decessi. Che sì, se fate i conti significa 2 morti al giorno, ma se usassimo le percentuali dovremmo dire che c’è lo 0,00077% di letalità presunta.

Potete già notare come lo stesso concetto, reso in modo diverso, cambi totalmente il senso con cui il cervello interpreta il dato: dire “2 morti al giorno” e dire “0,00077% di letalità” fa un effetto ben diverso, vero? Eppure è lo stesso dato, perché 0,00077% di letalità significa in effetti 2 morti al giorno.

Si tratta dell’effetto framing, di cui ho già ampiamente parlato in questo articolo della sezione Bias Cognitivi del Blog, e che molti disinformatori usano per traviare la percezione delle cose.

…Tanti o pochi… Rispetto a cosa?

Ma questo dato è quindi grande o piccolo? Per capire meglio quale sia l’incidenza concreta degli eventuali decessi da vaccino, consideriamo altri dati per fare dei paragoni.

In Italia, ad esempio, ci sono 37 milioni di automobili e nel 2019 ci sono stati 3.173 morti in incidenti stradali. Significa lo 0,009% di morti sul numero di auto, un intero ordine di grandezza in più rispetto ai presunti – perché ricordiamo che si parla sempre di segnalazioni non verificate – morti da vaccino. Anche così il dato sembra comunque basso… Ma se invece dicessi che sulle strade italiane negli ultimi 365 giorni sono morte quasi 9 persone al giorno? Perché questo sono: 3173 morti su 365 giorni fa 9 al giorno.

Come vedete, parlare di “2 morti al giorno per il vaccino” è del tutto relativo, come lo è parlare di 9 morti al giorno in incidenti stradali.

Ma allora in base a cosa dobbiamo stabilire se quei 2 morti al giorno per il vaccino siano tanti o pochi?

Rapporto costi – benefici

L’unica cosa che conta è comprendere il rapporto costi e benefici, ossia quanto sia vantaggioso fare qualcosa rispetto ai rischi che quel qualcosa comporta. Perché tutto comporta dei rischi, anche andare in auto. Vale dunque la pena eliminare le automobili a causa di 9 morti al giorno, rispetto ai vantaggi che comporta spostarsi in auto? E’ questa la domanda da farsi, perché se uno guardasse solo i morti in assoluto di qualunque cosa (cadere dalle scale, annegare, scivolare nella doccia) è ovvio che troveremo sempre un certo numero di morti (anche più di due al giorno), ma questo non basta a giustificare l’eliminazione delle auto, delle scale, delle piscine e delle docce.

Vediamo allora questo rapporto costi benefici per il vaccino. Lo stesso articolo di Affariitaliani lancia una frecciatina a Draghi quando afferma che “l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire“, quando in realtà il vaccino ucciderebbe 2 persone al giorno. Allora vediamo se l’affermazione di Draghi sia sensata o no.

Abbiamo detto che il vaccino fa 2 morti al giorno (non verificati, ma facciamo finta che lo siano); quanti ne ha fatti invece il Covid? Sappiamo che il Covid ha una letalità abbastanza bassa (oggi è poco sopra lo 0,5%) e quindi in molti tendono a sottovalutarlo.

Ma facciamo i calcoli a mo’ di Affari Italiani: da marzo 2020 ad oggi, sono poco più di 500 giorni; ad oggi abbiamo avuto 130 mila decessi. Risultato: 252 morti al giorno.

Perché anche qui, come vedete, lo stesso dato lo potremmo dire in due modi: “il Covid uccide solo nello 0,5% dei casi“, oppure “il Covid uccide 252 persone al giorno“. Non fa certo lo stesso effetto, vero? resta da chiedersi come mai i negazionisti usino i morti al giorno per il vaccino e le percentuali per i morti di Covid… Effetto framing?

Alla luce di questo e valutando i numeri nel suo complesso, vi chiedo: è meglio vaccinarsi o è meglio beccarsi il Covid continuando a lasciarlo circolare liberamente?

Preferire rischiare una malattia che fa 252 morti al giorno piuttosto che sottoporsi a un trattamento che ti evita quei morti ma che ne fa – forse – 2 al giorno, è la scelta più stupida che un essere umano possa mai fare, non c’è Antimetodo che tenga.

2 Morti al giorno per il vaccino? Conclusioni

Per concludere. Non si può parlare di notizia falsa, perché in effetti sono i dati ufficiali a parlare di 2 morti al giorno per il vaccino, e del resto lo stesso articolo di Affariitaliani specifica che si tratta di segnalazioni non verificate; il punto qui è utilizzare dati veri, proponendoli in modo più sensazionalistico (2 morti al giorno fa più effetto di dire letalità allo 0,00077%) e traviandone così il senso, sfruttando l’effetto framing al fine di spaventare il lettore ed allontanarlo dalla vaccinazione, senza che vengano forniti tutti i dati di contorno che ti aiutano a capire che quei 2 morti al giorno non solo non sono effettivamente correlati, ma anche se lo fossero tutti sarebbero comunque un’inezia rispetto ai vantaggi che la vaccinazione offre e ai rischi che corriamo comunque ogni giorno facendo le operazioni quotidiane più banali.

Questo sporco modo di fare informazione è un danno per l’intera società, ed è ciò contro cui ci stiamo battendo da anni.

P.T.

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